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L'IMMAGINE SACRA

Gazzo, vandali decapitano la statua della Madonna e rubano rosari

La statua della Madonnina danneggiata dai vandali a Pradelle (Diennefoto)
La statua della Madonnina danneggiata dai vandali a Pradelle (Diennefoto)
La statua della Madonnina danneggiata dai vandali a Pradelle (Diennefoto)
La statua della Madonnina danneggiata dai vandali a Pradelle (Diennefoto)

La statua della Madonnina, custodita in una teca nel cortile della chiesetta di Pradelle, è stata decapitata. La notizia è stata diffusa domenica mattina, durante la messa festiva, dal parroco di Gazzo, don Renato Perusi, che durante l’omelia ha informato i fedeli di quanto era successo nella notte tra giovedì e venerdì.

 

L’immagine sacra è stata tolta dall’edicola di vetro che la ospitava da oltre 40 anni per poi venire mozzata e gettata sugli scalini del tempietto. Gli autori del gesto sacrilego si sono poi impossessati di due corone di plastica del rosario che i fedeli avevano messo al collo della Vergine e si sono dileguati indisturbati approfittando del buio. A scoprire quanto era successo sono stati gli abitanti delle case vicine, che venerdì mattina hanno rinvenuto la statua abbandonata su un gradino mentre la testa si trovava a circa un metro di distanza. Un’azione deprecabile che ha sconvolto la comunità di Pradelle e di Gazzo, che mai in passato si era trovata a fare i conti con simili episodi.

 

«Ci sono dei ragazzi che circolano in paese e probabilmente non hanno di meglio da fare», commenta sconsolato don Perusi, «la Madonnina non è riparabile e ora la parrocchia e i fedeli ne compreranno subito una nuova. La statua era in gesso, non era preziosa, ma aveva un grande valore religioso per l’intera comunità». Chi abita nella zona riferisce che al calar della sera il retro della chiesetta di Pradelle si trasforma in un bivacco per tanti ragazzini che arrivano alla spicciolata con motorini e biciclette. «Al mattino troviamo spesso a terra bottiglie di birra o di vino vuote», racconta un’anziana del paese, «non dovevano però prendersela con la nostra Madonnina. Adesso abbiamo paura che anche quella che provvederemo ad acquistare faccia la stessa fine».

 

Indignato per il gesto anche il sindaco Stefano Negrini che da tempo raccomanda, tramite avvisi, ai genitori di controllare maggiormente i propri figli. Avvisi che invece di sortire gli effetti sperati hanno spesso sollevato un muro dietro al quale le stesse famiglie tendono a proteggere i ragazzini o a minimizzare gli atti vandalici da loro commessi. «Sono schifato da quanto successo», evidenzia il primo cittadino, «in paese c’è un gruppo di giovani che ne combina di tutti i colori. Solo una settimana fa era stato appiccato il fuoco alla siepe di villa Parolin Poggiani. A questo punto se in genitori non prendono provvedimenti mi vedrò costretto ad agire con l’autorità che mi compete.

 

D’ora in poi ci saranno controlli serrati da parte delle forze dell’ordine per reprimere le scorribande di questi giovanissimi prima che succedano cose più gravi». Sulla vicenda, intanto, indagano i carabinieri della stazione di Gazzo e del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago, che hanno compiuto un sopralluogo a Pradelle e che stanno raccogliendo informazioni su chi è solito frequentare il retro della chiesetta della frazione per consumare alcolici. Il parroco, che finora non ha sporto denuncia, ha scoperto che i vandali hanno cercato di forzare anche la serratura della bacheca degli avvisi parrocchiali che si trova sulla facciata della chiesetta. «Non capisco perché tutto questo accanimento», conclude amareggiato il sacerdote.

Riccardo Mirandola

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