A Casa Athesis, all'interno di Vinitaly 2024, il direttore de L'Arena, Bresciaoggi e Gazzetta di Mantova Massimo Mamoli intervista il presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Dopo l'acuirsi della crisi in Medio Oriente, con i missili iraniani su Israele, Fontana commenta: «Vinitaly è una fiera internazionale e quindi anche un'occasione diplomatica. Quanto accaduto questa notte ci ha preoccupato molto. Ora tornerò a Roma: tutti devono lavorare per la pace seguendo la via diplomatica, lo dobbiamo alle popolazione coinvolte ora dalla guerra ma anche alle future generazioni. È una piccola e continua escalation, dal conflitto russo-ucraino ad oggi».
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«Sorprendono i venti proibizionisti che si sentono contro il vino, che dobbiamo tutelare. Pensiamo al valore sacro del vino e per i nostri territori. Ogni vino dà il sapore per il proprio territorio ma è anche un valore universale, come ha recentemente colto il Papa nel suo discorso sul vino».
Fontana ha una madre della zona del Valdobbiaddene e il padre della Valpolicella: «mia moglie preferisce il primo, io il secondo. Qui viste le mie origini mi sento a casa
«Per tanti anni ho lavorato in Fiera so cosa significa il lavoro che c'è dietro le quinte. Conosco l'impegno che ci mettono tutti i dipendenti della Fiera e mi sento di ringraziarli: il merito del progredire di questa fiera è di tutti loro
Orgoglioso del ruolo che sta assumendo Verona a livello internazionale, è importante che i veronesi se ne rendano conto. È importante che città e provincia sfruttino questo momento
Sull'autonomia vedremo cosa accadrà. Ci sarà un dibattito interessante alla Camera».