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Guerra in Medioriente

Bombardata base militare in Iraq, un morto e 8 feriti: Israele e Usa negano coinvolgimenti

La Resistenza Islamica dell'Iraq ha annunciato di aver lanciato droni contro la città israeliana di Eliat in risposta "alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista"
Manifesto anti Israele a Teheran
Manifesto anti Israele a Teheran
Manifesto anti Israele a Teheran
Manifesto anti Israele a Teheran

20 aprile. Bombardata base militare in Iraq, un morto e 8 feriti: Israele e Usa negano coinvolgimenti

Un "bombardamento" ha centrato ieri sera una base militare nell'Iraq centrale che ospita truppe dell'esercito ed ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Fonti della sicurezza hanno precisato che nel raid si contano "un morto e otto feriti" tra le forze della base. Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno spiegato su X che "gli Stati Uniti non hanno condotto raid aerei in Iraq oggi". Anche fonti israeliane hanno escluso il coinvolgimento di Tel Aviv nel raid. La Resistenza Islamica dell'Iraq ha annunciato di aver lanciato droni contro la città israeliana di Eliat in risposta "alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista"

Israele intanto attacca l'Iran con i droni, colpita una base militare a Isfahan che è patrimonio Unesco e sede di impianti nucleari. C'è l'ipotesi che i mini Uav 'israeliani o americani' siano partiti dall'interno del Paese. Teheran minimizza e non pianifica una ritorsione immediata, ma avverte: "Un nuovo errore provocherà una risposta durissima".

Il presidente americano Biden è stato avvisato, ma non ha avallato il raid di rappresaglia contro Teheran. In serata colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e l'omologo israeliano Yoav Gallant. Al centro della telefonata gli sforzi per mantenere la stabilità regionale.

 

19 aprile: Israele lancia l'attacco contro l'Iran, colpita una base militare a Esfahan

Intorno alle 4 della notte tra il 18 e il 19 aprile Israele ha lanciato un attacco contro l'Iran. Alcuni droni sono stati "abbattuti con successo" dalla difesa aerea iraniana. Lo afferma il portavoce dell'agenzia spaziale iraniana. "Al momento non c'è stato alcun attacco aereo al di fuori di Esfahan e in altre regioni del Paese", ha detto Hossein Dalirian in un messaggio pubblicato su X.

Iran, siti nucleari vicino Esfahan in «totale sicurezza»

Isiti nucleari nei pressi di Esfahan sono in "totale sicurezza". Lo rendono noto le autorità iraniane citate dai media locali. Una fonte militare ha riferito a Fox News che l'attacco israeliano condotto in Iran è "limitato". Rre funzionari iraniani hanno confermato che un attacco ha colpito una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell'Iran centrale, ma non hanno detto quale Paese abbia organizzato il raid. Lo riferisce il New York Times.

Tajani, gli italiani in Iran sono al sicuro

"Ho appena parlato con la nostra ambasciatrice in Iran e sto seguendo gli sviluppi della situazione a seguito delle esplosioni notturne a Isfahan. Ne parleremo con i Ministri degli Esteri nella sessione del G7 di Capri di stamani. Al momento nessuna criticità per gli italiani che vivono in Iran", scrive il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'attacco di stanotte in Iran.

"I connazionali sono al sicuro", ha aggiunto Tajani intervistato da Rainews 24.

Crosetto, al lavoro per scongiurare un'altra escalation

"Ricevo costanti aggiornamenti e seguo gli sviluppi della situazione in Medio Oriente. Con gli alleati e partner stiamo lavorando per scongiurare un'ulteriore escalation, invitare le parti alla moderazione affinché non si arrivi ad un punto di non ritorno". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Media, «l'Iran non pianifica una ritorsione immediata»

Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l'azione militare di stanotte di Israele. Lo scrive l'agenzia russa Tass.

 

16 aprile - L'attacco di Israele all'Iran «potrebbe essere imminente»

Israele risponderà all'Iran e l'attacco potrebbe essere "imminente". A poco meno di 48 ore dalla pioggia di droni e missili arrivati sul territorio dello Stato ebraico, il governo di Benyamin Netanyahu sembra aver fatto la sua scelta, mentre Teheran - che ha già messo in stato di massima allerta le sue difese aeree - ha ammonito che l'eventuale azione armata di Israele stavolta "avrà una risposta molto dura".

Quattro funzionari statunitensi hanno dichiarato però alla Nbc News che un'eventuale risposta israeliana all'attacco iraniano sarà di portata limitata e riguarderà probabilmente attacchi contro armamenti militari iraniani e agli alleati al di fuori dell'Iran.

Poiché l'attacco iraniano non ha provocato morti o distruzioni diffuse, secondo i funzionari americani, Israele potrebbe rispondere con una delle sue opzioni meno aggressive: una di queste potrebbe includere attacchi all'interno della Siria.

Che risposta ci si attende da Israele

I funzionari non si aspettano che la risposta prenda di mira alti funzionari iraniani, ma che colpisca le spedizioni o le strutture di stoccaggio con parti di missili avanzati, armi o componenti che vengono inviati dall'Iran a Hezbollah. L'emittente specifica che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni tra funzionari statunitensi e israeliani avvenute prima che l'Iran lanciasse più di 300 droni e missili contro Israele: mentre Israele si stava preparando per l'attacco iraniano la scorsa settimana, i funzionari israeliani hanno informato gli omologhi Usa sulle possibili opzioni di risposta.

Forte l'opposizione degli Usa e degli alleati

L'operazione verso cui si sta dirigendo Israele si scontra inoltre con la forte opposizione Usa e di quella degli alleati che l'hanno affiancato nell'abbattere il 99% dei proiettili lanciati da Teheran.

Joe Biden, che aveva frenato la reazione israeliana nelle prime ore, ha ribadito chiaramente che "occorre evitare un'escalation in Medio Oriente" ricevendo il primo ministro iracheno alla Casa Bianca. Mentre il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, dopo che erano filtrate indiscrezioni su un possibile coordinamento tra Gerusalemme e Washington, ha chiarito che "il governo israeliano deciderà da solo se ci sarà e quale sarà la risposta" all'affronto iraniano.

"Gli Stati Uniti non sono coinvolti", ha sottolineato Kirby, definendo poi "uno spettacolare fallimento" l'offensiva di sabato di Teheran, quasi a blandire l'alleato israeliano, smentendo peraltro che Teheran "avesse fornito agli Usa tempi e target" dei raid.

"Non c'è altra scelta se non quella di rispondere all'attacco di Teheran", ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant al capo del Pentagono Austin.

E anche il comandante dell'Idf, Herzi Halevi, ha confermato che "la risposta ci sarà". "Il lancio di così tanti droni e missili sul nostro territorio avrà la sua risposta", ha avvertito. Se la reazione armata appare a questo punto scontata, cruciale sarà capire come reagirà Teheran. Il gabinetto di guerra - che al dossier Iran ha già dedicato due riunioni e un'altra è in programma martedì - sta studiando "diverse opzioni". Ognuna delle quali, è stato spiegato, rappresenta "una risposta dolorosa" per gli iraniani, senza tuttavia rischiare di scatenare "una guerra regionale".

Nel ristretto gruppo di ministri - da Netanyahu a Gallant a Benny Gantz - che deve prendere la decisione, l'obiettivo è quello di scegliere un'opzione che "non sia bloccata dagli Usa" e che rientri in una strada praticabile.

Israele, fanno notare molti analisti anche in patria, non può ignorare del tutto le preoccupazioni degli Stati Uniti e degli altri alleati occidentali su un'escalation che avrebbe conseguenze devastanti per la regione e non solo.

Gli scenari

Così i vari scenari vanno da un contrattacco diretto sul territorio iraniano a operazioni che colpiscano gli alleati del regime degli ayatollah nella regione fino ad azioni mirate sui capi delle Guardie rivoluzionarie.

Nella prima ipotesi, la più pericolosa, nel mirino potrebbero finire addirittura i siti legati al nucleare iraniano il cui programma, secondo il premier britannico Rishi Sunak, "non è mai stato a uno stadio così avanzato".

L'Iran da parte sua ha messo in guardia Israele. "L'attacco limitato di sabato sera - ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in un colloquio telefonico con l'omologo russo Serghei Lavrov - mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà affrontare una risposta molto più forte".

Netanyahu, Iran dovrà aspettare nervosamente nostra risposta

L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ad una riunione dei ministri del Likud. Poi ha aggiunto - secondo la stesse fonti - "Israele risponderà all'attacco dell'Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia".

 

15 aprile - Biden frena Israele, massima allerta anche in Italia

Aggiornamento ore 8.30. Biden frena per il momento la risposta di Israele all'attacco dell'Iran. «Esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene», avverte però il ministro Gantz. L'insuccesso dell'offensiva del regime iraniano - al 99% respinta dall'Iron Dome israeliano e dalle forze americane, britanniche, francesi e giordane - è "una vittoria" di Israele, un successo strategico che «dimostra la vostra capacità di difendervi dai vostri nemici» assieme agli alleati, è stato il messaggio che il commander-in-chief ha consegnato al vecchio amico Bibi nel tentativo (per il momento riuscito) di placarne la rabbia e prevenire una reazione contro l'Iran e i suoi alleati in Libano, Siria e Yemen. 

Teheran non vuole «impegnarsi in un conflitto» con gli Usa ma si riserva di «rispondere» a eventuali operazioni militari americane, afferma la delegazione iraniana all'Onu. Quella israeliana chiede al Consiglio di sicurezza «tutte le sanzioni possibili» contro Teheran.

Intanto è massima allerta anche in Italia dopo l'attacco dell'Iran a Israele, con un aggiornamento degli obiettivi sensibili da tenere sotto controllo. Piantedosi ha convocato per oggi (15 aprile) pomeriggio il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al Viminale, con i vertici delle forze di polizia e dell'intelligence. Stasera si riuniranno le commissioni Esteri di Camera e Senato, con le audizioni di Tajani e Crosetto

 

Aggiornamento ore 13.30

14 aprile. Meloni convoca il G7 per discutere dell'attacco dell'Iran

La Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi, 14 aprile, una videoconferenza a livello leader, per discutere dell'attacco iraniano contro Israele. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Il Governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele - scrive sui social la premier Giorgia Meloni -. La presidenza italiana del G7 ha organizzato per il primo pomeriggio di oggi una conferenza in collegamento a livello dei leader. Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla".

Iran: «Basi Usa a rischio se partecipano alla risposta di Israele»

L'Iran, intanto, "invia un messaggio agli Stati Uniti che se parteciperanno alla possibile prossima mossa aggressiva dei sionisti (in risposta all'attacco missilistico iraniano, ndr), la sicurezza delle sue basi e forze nella regione (mediorientale) sarà a rischio". Lo ha minacciato il capo di Stato maggiore iraniano, Mohammad Bagheri.

"Gli Usa hanno dato luce verde all'attacco israeliano al nostro consolato e difeso Israele la scorsa notte, usando tutta la sua forza, per azzerare l'operazione iraniana, ma non sono stati capaci di affrontare l'Iran", ha aggiunto, asserendo che "l'Iron Dome non ha potuto opporre una reale resistenza ai droni".

Il Papa: «In Medio Oriente si fermi la spirale di violenza»

"Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull'aggravamento della situazione in Israele a causa dell'intervento da parte dell'Iran", così il Papa al Regina Caeli: "Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande. Nessuno deve minacciare l'esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece dalla parte della pace e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza è un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto".

 

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Con una mossa senza precedenti, nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile, l'Iran ha lanciato contro Israele un attacco con centinaia di droni e missili. Teheran lo ha definito «Una risposta all'azione israeliana a Damasco. Se Israele farà altri errori risponderemo in maniera ancora più grave».

Nell'attacco si registra una trentina di feriti: in gravi condizioni una bambina di 7 anni colpita dai resti di un drone iraniano.

Il presidente Netanyahu dopo l'attacco: «Siamo pronti per qualsiasi scenario sia in difesa che in attacco. Risponderemo». «Una grave e pericolosa escalation». Così il portavoce militare Daniel Hagari, nella notte, ha definito l'attacco «diretto dell'Iran dal suo suolo verso lo Stato di Israele. Stiamo monitorando i droni killer iraniani». Ha inoltre riferito che una bambina è rimasta ferita, ed è l'unica vittima degli attacchi.

Rappresaglia per l'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco

L'Iran ha utilizzato missili ipersonici e Kheibar nella sua operazione contro Israele, chiamata "Vadeh Sadeg" ("Vera promessa"). «Gli attacchi missilistici e droni iraniani contro Israele, iniziati ieri sera, in rappresaglia all'attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco. Un'operazione combinata e continua, che utilizzerà diversi tipi di missili», ha detto una fonte informata al sito di notizie del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana, Nournews.

Biden a Netanyahu: «Usa contrari a un'offensiva contro Teheran»

Il presidente Usa ha già convocato i leader del G7: oggi riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Il governo italiano segue con «massima attenzione e "preoccupazione» l'escalation in Medio Oriente. L'attacco dell'Iran a Israele non ha rappresentato una sorpresa per l'esecutivo, e quando in tarda serata è scattato, subito Giorgia Meloni si è messa in contatto con i ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.

Si valuta ora per ora lo scenario di crisi dell'area, inviando inviti alla «prudenza» a tutti i Paesi coinvolti. E si monitorano tutti gli obiettivi ritenuti sensibili in Italia, presidiati in seguito all'offensiva avviata dalla Repubblica islamica. Le prefetture, secondo quanto si apprende, effettuano un aggiornamento costante dei target e delle modalità di presidio.

Il titolare della Farnesina è in «costante contatto con le ambasciate d'Italia a Tel Aviv e a Teheran». E dall'Iran ha ricevuto «una rassicurazione e un impegno» sul fatto che «ci sarà massima attenzione e responsabilità per quanto riguarda i militari italiani», oltre un migliaio al confine tra Libano e Israele.

 

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