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Dal 10 al 13 aprile in Fiera

Torna Vinitaly in presenza, edizione da record. Patuanelli: «Segna la ripresa»

Vinitaly and the city (foto Marchiori)
Vinitaly and the city (foto Marchiori)
Vinitaly and the city (foto Marchiori)
Vinitaly and the city (foto Marchiori)

Torna in presenza, dopo due anni di stop, la 54/a edizione del Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile, in contemporanea con Sol&Agrifood ed Enolitech. I numeri della rassegna, da soli, parlano della voglia di ripartenza dopo il fermo imposto dal Covid: 17 padiglioni, oltre 30 convegni e 76 degustazioni confermano l’evento come manifestazione leader nel panorama globale degli appuntamenti di settore, crocevia internazionale delle tendenze del business per 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni e oltre 17mila etichette inserite nella piattaforma business VinitalyPlus. A inaugurare la manifestazione sarà alle 11 il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, presente anche ad altri eventi nella giornata. I wine lover sono attesi anche al fuorisalone «Vinitaly and the city», in programma sino all’11 aprile con un palinsesto di eventi e degustazioni nelle vie del centro e nei set più esclusivi di Verona.

«È l’edizione della ripresa, segue un 2021 incredibile con 7,100mld di esportazioni: l’export agroalimentare ha fatto tutti i record, è una filiera forte, che funziona», ha detto il ministro Patuanelli. «Però non diamo per scontato ciò che abbiamo e il fatto che dobbiamo continuare ad esser secondi in volume e in valore - ha aggiunto - dobbiamo essere i primi superando la Francia e la Spagna. Possiamo farlo perché il vino davvero rappresenta il nostro Paese nel mondo». Per Patuanelli «l’Italia ha tutte le possibilità per crescere ancora. Oggi siamo qui per accrescere in consapevolezza di ciò che abbiamo, per capire quello che serve - ha concluso - e fare quel passo e superare i nostri competitor».

«Russia e Ucraina erano due mercati importanti, anche se i numeri non mostrano una eccezionalità di questi sbocchi: dopo il 2014 era ripreso in modo positivo l’export verso la Russia. Ora bisogna diversificare, fare promozione verso i Paesi terzi: abbiamo appena fatto due provvedimenti, uno da 25 milioni già firmato e uno da 15 che sarà discusso nelle prossime ore proprio per diversificare i mercati di sbocco». Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli parlando della prevedibile flessione del’export verso Est a causa dell’invasione dell’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia. Sull’entità dell’impatto della guerra ha aggiunto: «credo che avrà un impatto ma assorbibile dal mercato. La capacità dei nostri produttori di diversificare è buona e noi li sosterremo attraverso la diplomazia economica, il ministero degli esteri, l’Ice»

 

«Sono 700 i super acquirenti esteri di vino italiano in arrivo in fiera da 50 nazioni. Seicentocinquanta le presenze previste a seguito della campagna di incoming promossa da Veronafiere in collaborazione con Ice, a cui si aggiungono 50 operatori profilati della domanda al loro debutto a Verona, grazie a un nuovo progetto di "incoming tailor made", frutto della collaborazione diretta della fiera con circa 30 aziende espositrici di Vinitaly. Per l’edizione 2022, sono stati selezionati e invitati buyer da circa 50 nazioni. In prima linea gli Stati Uniti - che con 130 operatori si confermano la delegazione più numerosa - anche con le new entry dall’area high spending a stelle e strisce del Midwest e del Sud del Paese. Non mancheranno nell’edizione 2022 i riferimenti all’attuale contesto delle esportazioni, alle incognite legate alla guerra in Ucraina e ai contraccolpi che riguarderanno l’export verso la Russia. Le vendite all’estero hanno rappresentato il 12% in valore nel 2021, pari a 7,1 miliardi, cifra record di sempre. Lo scorso anno l’Italia ha prodotto quasi 50 milioni di ettolitri di vino equivalenti al 18,5% della produzione globale, l’1,6% in più rispetto al 2020. Anche quest’anno la penisola si conferma il principale produttore globale, seguita dalla Spagna (35 milioni hl) e dalla Francia (34,2 milioni hl), con la nazione transalpina che registra una forte contrazione rispetto al 2020 (-27%). A livello di superfici destinate alla vite, invece, l’Italia si classifica al quarto posto con il 12,5% del totale delle superfici vitate al mondo, equivalente a 671.139 ettari. La precedono Spagna, Francia e Cina.

A fare da prologo all’evento è stato questo pomeriggio alle Ex Gallerie Mercatali, «OperaWine», il gran tasting anteprima di Vinitaly, una vetrina per far conoscere a giornalisti, wine professional e sommelier i 130 migliori produttori d’Italia selezionati da Wine Spectator. La lista stilata dalla più autorevole rivista americana del settore è stata resa nota dalla senior editor Alison Napjus e conta quest’anno 9 new entry e 25 cantine «all timer», ossia presenti dalla prima edizione del 2012.

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