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Bollicine gialloblù

La montagna ha partorito un topolino...

Verona-Lecce, la montagna ha partorito un topolino...
Verona-Lecce, la montagna ha partorito un topolino...
Verona-Lecce, la montagna ha partorito un topolino...
Verona-Lecce, la montagna ha partorito un topolino...

Tanto tuonò che… non piovve. La rivoluzione di Baroni porta solo un misero pareggio. Le altre rivali in corsa per la salvezza ogni tanto piazzano il colpaccio – vedi la vittoria della Salernitana con la Lazio o l’impresa dell’Udinese in casa del Milan – mentre i gialloblù si devono accontentare di un punto con il Lecce dopo aver perso con il Genoa a Marassi, due squadre che non hanno certo fatto vedere meraviglie rispetto a Montipò e compagni, con un livello tecnico generale molto, molto basso rispetto a uno standard qualitativo normale.

«Va beh, però abbiamo interrotto la serie negativa», diranno gli ottimisti. Certo. Ma, dopo la decisione della società di confermare sulla panchina Baroni, il popolo dell’Hellas si aspettava un cambiamento sostanziale, soprattutto mentale. Invece, la variazione di modulo, il rilancio di alcuni giocatori lasciati in panchina nelle ultime giornate e l’accantonamento di qualche “veterano” non hanno portato risultati evidenti nell’atteggiamento di un gruppo che avrebbe dovuto mettere in campo molto di più. Il coltello tra i denti l’hanno messo i pugliesi che non hanno rinunciato all’entrata dura al limite del regolamento pur di fare risultato.

In casa Hellas poche idee, il solito lancio lungo a cercare Djuric, troppi svarioni in difesa, basta ripensare alle due azioni che hanno portato ai due gol del Lecce. E domenica arriva un altro scontro diretto sul campo dell’Udinese ma restano ancora nuvole scure nel cielo gialloblù.

 

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Luca Mantovani

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