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Bici e Monti

Il Sentiero delle Farfalle e il monte Bestone: un grandioso balcone sul Garda

di Claudio Mafrici
L'itinerario da Limone fino al monte Bestone
Il lago visto dalla croce del monte Bestone
Il lago visto dalla croce del monte Bestone
Il sentiero delle farfalle e il monte Bestone

Un bellissimo quanto faticoso tracciato risale, quasi sempre vista lago, le pendici di uno dei più spettacolari e meno conosciuti balconi sul Garda: si tratta del Sentiero delle farfalle, che da Limone si arrampica fino alla cima del monte Bestone.

Non inganni la quota certo non eccelsa: dai 917 metri della cima il panorama è davvero grandioso.

 

Come raggiungere il monte Bestone

Per salire in vetta il percorso più agevole (e breve, poco più di un’ora) parte da Tremosine, dai campi da tennis di via Dalco o, allungando un po’, da piazzale Angelini a Vesio.

Il Sentiero delle farfalle parte invece da Limone e risale l’intero versante sudest del monte Bestone lungo un ripidissimo tracciato, che presenta alcuni facili tratti attrezzati (facili nel senso che il cavo d’acciaio serve più che altro per dare sicurezza, ma non è superfluo). Meglio essere un po’ allenati, per evitare di trasformare questa bella escursione in un calvario. Ma ne vale la pena. Per vedere le farfalle bisogna andarci nella tarda primavera o in estate, ma attenzione al caldo!

Diciamo subito che a Limone non si trova facilmente parcheggio libero. In via Einaudi un po’ di posti però ci sono, vicino al palasport e poco oltre, a ridosso di un residence. Da qui (130 metri di quota) si sale sul marciapiede (non continuo) della strada provinciale per Tremosine fino all’isola ecologica, dove si scavalca il torrente che incide profondamente la spettacolare Val Pura.

Qui si trovano i cartelli che indicano il sentiero 123 per via Preone. Una verticale pista ciclabile sale fino al residence Oasi, dove si lascia il sentiero 123 (che percorreremo in discesa) per andare a sinistra lungo via Preone per qualche centinaio di metri, fino a quando a destra si trova un cartello che indica il Sentiero delle farfalle (n. 138).

Si comincia subito a salire senza sconti nel boschetto, con alcuni affacci verso il lago. Il primo tratto mette in chiaro le cose: bisogna fare fatica. Quindi si perde un po’ di quota traversando a lungo con qualche saliscendi sempre all’ombra degli alberi. Poi, dopo un incrocio, si torna a salire ripidamente in direzione della vetta. Il sentiero è molto faticoso, non dà respiro ed è meglio evitare i periodi afosi. Si sale senza possibilità di errore verso le rocce che segnano la parte alta del Sentiero delle farfalle. Dove si devono affrontare numerosi tratti attrezzati, certamente non difficili ma ripidi ed esposti, quindi da non sottovalutare. Bellissimi gli scorci verso il lago, che sono il vero plus di questa escursione.

In vista della cima la visuale si allarga decisamente ad abbracciare l’altopiano fra Tignale e Tremosine, la cima del monte Carone e tutta la catena dal Baldo allo Stivo. Ancora un po’ di fatica ed eccoci alla croce e alla campana del monte Bestone. Io sono salito con mia moglie Daniela, il collega Enrico e l’amica Simona in una giornata inizialmente nuvolosa e solo nel primo pomeriggio il sole si è aperto varchi importanti nel cielo. Lo spettacolo è in ogni caso garantito, con il lago grande protagonista e il paese di Limone ai nostri piedi. Nelle giornate limpide il Bestone se la gioca, in fatto di panorami, con la poco più alta Punta Larici, una delle cime più instagrammate del lago.

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La discesa dal monte Bestone

La discesa inizia direttamente dalla croce di vetta, lungo il sentiero 161, ripido e scivoloso. Davanti a noi l’imponente, stratificata parete rocciosa che sovrasta la Val Pura domina il paesaggio. Sbucati su un pratone, si va brevemente a destra lungo una stradella fra l’erba, quindi si ritrova il sentiero che risale il versante, alto sulla Val Pura. La salita prosegue fino a incrociare il largo sentiero della Bassa Via del Garda, che in questo tratto collega Tremosine e Limone.

Lo si percorre per qualche centinaio di metri fino al bivio con il sentiero 123 che scende in Val Pura. Il tracciato di discesa è molto selvaggio, il ripido fondo pietroso alternato a tratti meno accidentati costringe a continue frenate e mette a dura prova le ginocchia. Ma l’ambiente estremamente suggestivo merita la fatica che si deve fare. Si prosegue in discesa fino ad attraversare fra i massi il torrente, segnato da grandi piene e grandi frane, accompagnati dagli scorci verso il lago che rendono questo percorso molto suggestivo. Al termine si trova una presa dell’acquedotto e inizia la stradina che in ripida discesa, su cementata, ci riporta a riattraversare il torrente in via Preone. Qui ritroviamo la ciclabile verticale, che stavolta percorreremo in discesa fino alla strada provinciale e quindi al parcheggio.

Il dislivello, con tutti i saliscendi, fra andata e ritorno sfiora i 900 metri. Tempi di percorrenza: 2 ore e mezza per la salita (anche meno), un paio d’ore comunque per la discesa. Il Sentiero delle farfalle si presta a varianti e traversate e, pur essendo vicino ai centri abitati, offre wilderness e panorami di grande soddisfazione. Sconsiglio però di percorrere l’anello in senso inverso!

Il monte Bestone, anche se il nome non ha il fascino di altre più famose cime, è una meta da mettere certamente in elenco. Le pendenze, l’esposizione di alcuni tratti e l’impegnativa discesa non vanno però sottovalutate: non si tratta di una passeggiata. La cima si raggiunge anche in mountain bike (molto gettonata), ma salendo da Tremosine, oppure in discesa con partenza da passo Nota e, dopo aver scollinato, su percorso molto tecnico e impegnativo, alto sulla Val Pura.

 

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