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Funamboli tour, in mountain bike sotto le Tre Sorelle

Funamboli Tour (Mafrici)
Funamboli Tour (Mafrici)
In mtb sulle Tre Sorelle (Mafrici)

Prima un tratto di riscaldamento su pista ciclabile, poi una salita che non molla, ma quasi tutta pedalabile con il giusto allenamento, perfetta per una ebike, quindi un fantastico, lunghissimo, ondulato single-track a cui segue una discesa nel bosco, tecnica ma non difficile, a lungo immersi in un giardino di rocce granitiche formato dai massi depositati durante l’ultima glaciazione dai non lontani ghiacciai dell’Adamello.

Stiamo parlando del Giro dei Funamboli, o Funamboli Tour, un percorso di recente segnalazione riservato alla mountain bike full, che merita davvero di essere affrontato. A parte due brevissimi passaggi un po’ ostici (basta scendere dalla bici), tutto il resto è fattibile con una buona full e un po’ di tecnica di discesa. In salita gli elettrici qui vanno a nozze, ma anche i muscolari possono giocarsela senza problemi.

Siamo nelle Valli Giudicarie, quelle inferiori geograficamente parlando, nell’ultimo lembo del Trentino che si affaccia sul lago d’Idro. Zone decisamente meno battute - quelle che piacciono a me - ma non per questo meno interessanti. Siamo sulla strada che porta a Campiglio, nella valle del fiume Chiese. I più ci passano velocemente, puntando a traguardi ben più ambiziosi come le Dolomiti di Brenta o l’Adamello, e a Condino e Cimego (che insieme formano il Comune di Borgo Chiese) al massimo si fermano per fare colazione. Ed è un peccato, perché non ci sono montagne minori.

Anche questa zona è ricchissima di testimonianze della prima guerra mondiale e le linee difensive sono ancora adesso leggibili sul terreno. Interessante anche il Sentiero del Rio Caino, un museo etnografico all’aria aperta che si sviluppa su cinque chilometri tra storia, leggende, trincee e appostamenti militari, cultura montanara. La pista ciclabile delle Giudicarie inferiori sta dando un po’ di notorietà a questa zona, e non è difficile incrociare gruppi di turisti stranieri che la percorrono sui 20 chilometri fra Storo e Pieve di Bono.

La pista sarà allungata fino a Tione, e si collegherà all’altra bella ciclabile della Val Rendena. Inoltre sono stati segnalati numerosi trail per mtb, fra i quali appunto il Funamboli Tour. Partiamo, io e il mio amico Ricky Junior, dal bicigrill che si incrocia a lato della strada principale a Condino. Si risale la valle, si attraversa il paese e poi si va verso Cimego scavalcando il fiume Chiese. Si segue la ciclabile, si supera l’accesso al Rio Caino e si prosegue fino a incrociare un bivio segnalato a destra per malga Caino, dove si trovano sia i segnali del Cai che quelli dei percorsi mtb delle Giudicarie.

Inizia la fatica. Si tiene come riferimento il percorso 1106 Funamboli Tour: la stradina asfaltata è ripida ma pedalabile e risale il boscoso e fresco versante sinistro della valle. Si guadagna rapidamente dislivello e, arrivati a quota 750, quando appare malga Caino, c’è uno spiazzo nel quale è stato collocato un obice fra gli alberi (che si raggiunge anche seguendo a piedi il sentiero etnografico). Nel 1915 le basse Giudicarie vennero rapidamente occupate dai soldati italiani, visto che gli austroungarici si erano ritirati sulla linea dei forti di Lardaro, ritenuta meglio difendibile.

Quindi i manufatti che si incontrano vennero tutti realizzati dai genieri italiani. La strada asfaltata in breve arriva alla malga (ristoro), ma noi allo spiazzo dell’obice andiamo a sinistra lungo una sterrata che a zigzag sale nel bosco. Il fondo è sempre molto buono e permette di restare in sella; chiaro che la fatica aumenta. Senza possibilità di errore, seguendo i segnali del Funamboli Tour, si supera una zona franosa consolidata di recente e si prosegue nel bel bosco fino a quando fra gli alberi si comincia a vedere il cielo. Superato un punto in cui si scorgono le belle guglie di roccia delle Tre Sorelle (che in realtà sono quattro), la salita si fa più dura.

Ma il traguardo è vicino. Si arriva così, dopo un breve strappo, a scollinare sotto il monte Giovo (1.339 m), dove si incrocia il sentiero 450 che corre alto sulla Val d’Ampola. A sinistra si va a Bocca Giumella, che collega queste cime con la zona del Cadria. Noi andiamo a destra in discesa, attraversando una zona colpita dalla tempesta Vaia, ancora in fase di disboscamento, fino ad arrivare al passo Giovo (1.299 m). Da qui, in dieci minuti, si può salire sulle Tre Sorelle, oppure scendere verso il fondo della Val d’Ampola (che porta in Val di Ledro). Al passo inizia il bel sentiero che traversa il bosco in quota e che ci porterà al passo di Rango: si torna a salire per un tratto fino ad affacciarsi su una forcella poco sotto la Cima Alpini (1.385 m).

Da qui in avanti il single-track si fa entusiasmante, anche se richiede comunque attenzione perchè il pendio è ripido, la traccia molto stretta, le radici a volte fastidiose e in alcuni punti i pedali rischiano di urtare il terreno e sbilanciarci. Ma il divertimento è assoluto: una discesa flow con i fiocchi. Per funamboli appunto, come dice il nome del tour, visto che a tratti sembra di pedalare in equilibrio, appesi su una striscia fra il bosco e il prato.

Si passa sotto la Colma de Dalghen (1.430 m) e si procede in questa fantastica discesa fino a un incrocio con la stradina che arriva al passo di Rango. Seguendo sempre i cartelli del Tour 1106 si scende nel bosco fino a incrociare la strada asfaltata che porta alle belle case di Rango, sparse fra i pascoli, tutte trasformate in case di vacanza dai «local». Questa non è una zona qualunque: siamo nella Riserva della biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria. E la bellezza di questi paesaggi ce lo fa capire facilmente. All’altezza di uno chalet si va a sinistra nel prato (ma si potrebbe tagliare anche più sopra) ritrovando il cartello dei Funamboli. Si torna nel bosco per affrontare la parte della discesa che attraversa un «rock garden» di massi granitici, che esalta le sospensioni della bicicletta.

Divertimento garantito anche per chi non è un mostro in discesa! Quando si cominciano a sentire i rumori del fondovalle, si piomba su un incrocio, davanti alla chiesetta medievale di San Lorenzo, dove si trova un bel sistema difensivo con trincee coperte e postazioni. L’edificio sacro è anche un balcone privilegiato sulle Giudicarie. La discesa prosegue sempre in direzione di Condino con una serie di zigzag di assoluto divertimento in una gola. Si supera un rio e poi si costeggia una cascata grazie a un ponticello. E via, ancora giù fino a quando si incrocia la ciclabile. Fine dei giochi. Tenendo la destra, si torna rapidamente al bicigrill per il birrone finale. Il giro ha un dislivello di poco più di mille metri e noi lo abbiamo percorso in poco più di quattro ore.

Claudio Mafrici

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