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la mostra a Brescia

Tuffo nel Metaverso al Museo di Scienze: lo abbiamo provato per voi

Il racconto in prima persona di un'esperienza inedita. Fra un cambio di scenario e l'altro, un viaggio nella realtà virtuale disegnata dai ragazzi della Laba
Un viaggio nel metaverso in via Ozanam FOTO ONLY CREW / Filippo Venezia
Un viaggio nel metaverso in via Ozanam FOTO ONLY CREW / Filippo Venezia
Un viaggio nel metaverso in via Ozanam FOTO ONLY CREW / Filippo Venezia
Un viaggio nel metaverso in via Ozanam FOTO ONLY CREW / Filippo Venezia

Una mostra che non è "solo" osservazione, ma anche viaggio multisensoriale. Allestimento singolare quello che prende vita al Museo di Scienze Naturali di via Ozanam a Brescia, nato dalla  collaborazione tra la Scuola di fotografia dell'Accademia Laba e il corso di studi in Farmacia dell'Università degli Studi. Un viaggio tra arte, botanica e nuove tecnologie che sorprende. «Melissa. Forme di intelligenza vegetale» il titolo della mostra fotografica sulle piante e i relativi effetti sul sistema nervoso centrale (clicca qui per le info)  che fa parte della VI edizione del Brescia Photo Festival. E che propone anche un tuffo nel Metaverso, che abbiamo provato per voi. Alla fine, avrete voglia di provarlo in prima persona. 

Il Metaverso a Brescia: l'esperienza al Museo di Scienze Naturali

Prendo un ascensore circolare sospeso nel vuoto. Combatto la lieve sensazione di vertigine mentre mi elevo al piano superiore, e arrivo in uno spazio aperto che ricorda la sala d’aspetto di uno studio medico molto all’avanguardia; almeno, questo è il primo pensiero suggeritomi dalle sinapsi. Non sono da solo, ma interagire fisicamente con i presenti è impossibile. Posso solamente udirne le voci e vederne i movimenti, piuttosto meccanici. La sala d’aspetto è solo l’anticamera del viaggio che ci attende. Cammino verso una serie di lavagne digitali che mi illustrano le piante e mi spiegano i relativi effetti sul sistema nervoso centrale, ma la mia attenzione è catturata da una parete sulla quale si materializza un cursore; d'istinto, lo premo.

Tutto intorno a me è mutato: se ruoto su me stesso, ora vedo il mare all’orizzonte, e mi rendo conto di trovarmi su una scogliera. Mi sporgo sul ciglio di una roccia e mi abbandono all’horror vacui gettandomi nel vuoto, consapevole che il mio corpo materiale è comodamente seduto su una sedia nel salone d’ingresso del Museo delle Scienze, in via Ozanam 4. Per il mio cervello, però, tutto ciò che gli occhi vedono sembra dannatamente reale, persino nelle proporzioni delle rocce e nei dislivelli. Consapevole che tutto può succedere, accedo a un secondo portale e mi ritrovo su un’altra distesa rocciosa, stavolta più scura.

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Tutto intorno a me, lo spazio aperto. C’è chiaramente un percorso che mi aspetta, ma io decido di andare nella direzione opposta e prendo la via di una scalinata enorme, senza rendermi conto che l’unica cosa veramente strana è non sentire il rumore dei miei passi; la quasi totalità dei miei sensi, però, è concentrata sulla vista. Anche qui provo a librarmi nel vuoto, e vengo teletrasportato al punto dal quale ho tentato il mio volo impossibile. So che altre dimensioni dalle forme e dai colori sorprendenti mi attendono, quindi arrivo in cima alla scalinata e, dopo un’ultima occhiata alle tenebre puntellate di stelle, cambio ancora meta.

Al quarto cambio di scenario, comincio a cedere alla mia fastidiosa e sviluppata cinetosi, così decido di togliere il visore e di tornare alla realtà, abbandonando quella virtuale disegnata in maniera spettacolare dai ragazzi della Laba, per un’esperienza nel Metaverso che merita di essere provata. Almeno prima che diventi di ordinaria quotidianità.

Gli orari della mostra 

 Il Museo delle Scienze è aperto dal lunedì al venerdì in orario 9-12.45 e 14-17, sabato 15 aprile e 6 maggio dalle 15 alle 18. •.

Vincenzo Spinoso

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