Avesa, in via Campagnetta il Lorì in uno stato tra abbandono e degrado. La segnalazione di un lettore ripropone il tema del decoro urbano, ma anche del senso civico. Il luogo è un angolo da cartolina, uno di quei posti che rimangono nei ricordi. Per qualche decina di metri scorre il piccolo fiume che sgorga appena poco sopra nel cuore del borgo. È la memoria di un lavoro che ha connotato il quartiere: quello delle «lavandare».
Le donne si curvavano sui lastroni di pietra per sciacquare la biancheria che poi era riconsegnata a domicilio. Sono ancora visibili alcune pietre squadrate dove erano posti i cumuli dei panni ed altre dove era sbattuta la biancheria dopo essere stata insaponata. Insomma, un libro aperto che racconta di un passato operoso degli abitanti del borgo. Ma anche un luogo dall’acqua cristallina dove vivono alcune trote e sulle rive non è raro scorgere qualche esemplare di germano reale.
Eppure, questo angolo che sembra appartenere a un luogo più remoto non regala uno scatto fotografico da poster. Tutt’altro, appare maltenuto con erbacce e sporcizia abbandonata. Il dissenso di chi passeggia lì accanto è unanime. Puntando il dito soprattutto all’inciviltà di chi abbandona fazzoletti di carta, lattine, bottigliette di vetro e vari rifiuti.