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l'evento

Innovazione, la sfida riparte da Brescia e punta sui giovani

Alla Camera di commercio  l’anteprima in presenza del Festival del Futuro
Alla Camera di commercio l’anteprima in presenza del Festival del Futuro
Alla Camera di commercio  l’anteprima in presenza del Festival del Futuro
Alla Camera di commercio l’anteprima in presenza del Festival del Futuro

Segnali di forte attenzione alle nuove generazioni dal mondo delle imprese e delle istituzioni. Esempi di giovani che hanno saputo realizzare progetti importanti. È stata una giornata ricca di spunti di riflessione quella di ieri all’auditorium della Camera di Commercio con «Aspettando il Festival», l’anteprima bresciana del Festival del Futuro, su «Quale futuro per la next generation tra innovazione e trasformazione del lavoro?». Il pomeriggio si è articolato in due tavole rotonde che hanno affrontato il tema sotto molteplici punti di vista: dall’importanza della formazione alle sfide del digital; dallo scenario lavorativo post pandemia alle opportunità offerte da vecchi e nuovi settori occupazionali.

«Il lavoro aumenterà, e cambieranno le competenze». Ne è convinto uno dei tre promotori del Festival del Futuro Luigi Consiglio, presidente di GEA Consulenti di direzione e ceo di Eccellenze d’Impresa (che organizza il Festival insieme a Matteo Montan, ad del Gruppo editoriale Athesis e Enrico Sassoon, direttore responsabile Harvard Business Review Italia, presidente di Eccellenze d’impresa e direttore scientifico del Festival). Il progetto del Festival - ha spiegato - è partito tre anni fa con l’obiettivo di «raccontare la tecnologia e i suoi impatti nel modo più chiaro possibile per tutti e per i giovani, trasformando il timore per il futuro in una comprensione delle opportunità che il futuro può generare». Consiglio, di recente rientrato dagli Usa, ha ricordato che «in America oggi il sussidio di disoccupazione sfiora i tremila dollari al mese, mille euro il sostegno per ogni figlio». Un sistema assistenziale che nei fatti si traduce nell’«impossibilità di trovare un operaio, nelle aziende ferme, nel Pil bloccato». Totalmente diverso lo «slancio» con cui l’Italia affronta questa fase storica: «L’Italia sta finalmente dimostrando quello che è. Il che non significa che non dovremo lavorare duramente per riuscire a cogliere i fattori del cambiamento ma lo stimolo forte è a guardare con ottimismo perché siamo una realtà ammirata nel mondo». Un Paese, il nostro, in grado di generare innovazione con «un numero di laboratori e start up che supera le 10 mila unità». Una realtà che il Festival - ha concluso Consiglio - intende raccontare, raccontare lo «sviluppo tecnologico e metterlo al servizio della Piccola e media impresa italiana». «Noi imprenditori sappiamo che da qui a cinque anni il mondo del lavoro sarà di nuovo cambiato. Dovremo aiutare i giovani a intraprendere queste nuove strade - ha dichiarato in apertura Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, partner istituzionale dell’evento - . Un fattore comune delle imprese è la necessità di chiedere al sistema educativo le competenze ma insieme anche la capacità al cambiamento, sostenendo ed aggiornando le proprie risorse. La formazione continua è un must e un asset che dobbiamo offrire ai giovani insieme ad un welfare che consenta loro di trovarsi bene in azienda». Secondo Maurizio Cattaneo, direttore di Bresciaoggi (media ufficiale dell’evento) «c’è un plus che l’Italia ha rispetto al resto del mondo ed è la creatività, il saper fare impresa in condizioni difficili. Gli indicatori economici degli ultimi giorni sono incoraggianti e danno un nuovo slancio al nostro Paese. Ma questo cambiamento deve coinvolgere i giovani».

L’anteprima di ieri ha aperto la stagione della nuova edizione del Festival del Futuro in programma dal 18 al 20 novembre a Verona, che proporrà tre giorni di incontri e dibattiti con oltre 100 esperti di fama internazionale, sul tema «La grande transizione: dal new normal al never normal». •.

Natalia Danesi