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FESTIVAL DEL FUTURO

«Giovani? Bisogna valorizzare di più il loro contributo»

Ospiti attenti  e soddisfatti dagli interventi proposti:  «Un incontro interessante e utile per capire le prospettive della nostra società»  FOTOLIVE
Ospiti attenti e soddisfatti dagli interventi proposti: «Un incontro interessante e utile per capire le prospettive della nostra società» FOTOLIVE
Ospiti attenti  e soddisfatti dagli interventi proposti:  «Un incontro interessante e utile per capire le prospettive della nostra società»  FOTOLIVE
Ospiti attenti e soddisfatti dagli interventi proposti: «Un incontro interessante e utile per capire le prospettive della nostra società» FOTOLIVE

«Credo che in politica ci sia più bisogno di giovani, devono poter far sentire la loro voce». È l’opinione di Laura Macario, membro di una società di comunicazione bresciana, ieri in Camera di Commercio per «Aspettando il Festival del Futuro». Un incontro che giudica «molto interessante e utile per capire quali siano le prospettive della nostra società». Il preside del Liceo Luzzago Giacomo Ferrari vive tra i ragazzi: «Per me pensare al futuro significa pensare a ciò che potrà essere per i giovani. Ho avuto modo di ascoltare idee e proposte molto interessanti. Secondo me bisogna delineare ipotesi concrete perché le nuove generazioni possano immaginare loro ruolo nel mondo che verrà. Sono molto fiducioso, si sente nelle nuove generazioni la voglia d’essere essere protagonisti del loro futuro, questo mi fa ben sperare». Della stessa idea sembra Mirko Chiodi del gruppo Camozzi: «Gli incontri sono stati molto interessanti, bisogna dare alle nuove generazioni fiducia e responsabilità. Mi occupo di ricerca e sviluppo e penso che chi ha vent’anni sia e debba essere il vero protagonista di questo momento storico». Nicolò De Pellegrin membro di ESEB (Ente Sistema Edilizia di Brescia) auspica «un’ampia collaborazione tra pubblico e privato. È necessario che le istituzioni facciano la loro parte e i privati siano pronti a cogliere le occasioni che si presentano. Parlare d’innovazione comporta per forza parlare di giovani: sono loro a conoscere e portare le nuove tecnologie nelle realtà produttive e non solo. Mi auguro ci sia una nuova generazione in grado di fare proposte complete, soprattutto in ambito imprenditoriale ma non solo. E che la cittadinanza sia in grado di valorizzare il lavoro dei giovani». Non solo membri del mondo istituzionale o dell’impresa, anche i privati cittadini sono suscettibili ai temi trattati nel corso dell’incontro. Per Riccardo Mombelli, pensionato bresciano, «offrire letture positive della trasformazione aiuta sicuramente chi ha responsabilità nell’economia e nella politica a capire meglio quelle le esigenze, tenendo conto degli strumenti a disposizione e delle necessità economiche e sociali. «Ho letto dell’evento sul giornale e ha suscitato la mia curiosità. È stato strutturato molto bene e all’altezza delle aspettative – commenta Lara Ferrari – bisogna dare fiducia ai giovani trasmettendogli le nostre conoscenze e permettendo loro di sbagliare. Soprattutto in un momento come questo in cui, almeno a mio avviso, si fa fatica a trovare persone che abbiano le giuste competenze e una reale voglia di lavorare». Si è parlato di giovani e lavoro, ma anche di gender-gap e partecipazione femminile al mondo del lavoro. Adriana Pontoglio membro della commissione pari opportunità del Comune di Brescia offre la sua opinione: «L’incontro mi ha lasciato impressioni molto positive, anche perché nutro grande interesse rispetto al futuro lavorativo dei giovani. Ho notato però una scarsa rappresentanza femminile tra i relatori, dato anche che il gender-gap è stato uno dei temi affrontati. Sono stati comunque offerti spunti molto interessanti. Ho un cauto ottimismo dato anche dalle importanti quantità di risorse che si stanno disponendo e ho fiducia che possano delinearsi nuove prospettive». «Oltre all’esigenza di aprire ai giovani per l’introduzione di nuove tecnologie, la presenza femminile è sempre più importante nel mondo bancario - chiosa Maurizio Ripamonti, consulente finanziario -. Soft-skills come empatia e capacità di lavorare in squadra sono molto richieste in questo momento e bisogna dire che sono prerogativa delle donne. Negli ultimi anni si sono delineati processi di cambiamento accelerati dalla pandemia. Questa può essere una grande opportunità; noi italiani siamo pronti a trasformare questa difficoltà in un’opportunità». Di simile avviso è il giornalista Adriano Baffelli: «Porto a casa ottime impressioni. Sono stati approfonditi temi che riguardano il presente ma soprattutto il futuro, in particolare dei giovani. Ho assistito ad un confronto pieno di valore aggiunto. C’è un grande spazio da conquistare, non bisogna farsi impaurire, è necessario combattere la pandemia e le sue ricadute, ma guardando con fiducia al futuro».•.

Emilio Minervini