Secondo la tradizione popolare sono i più freddi dell'inverno. Quest'anno, stando alle previsioni dei meteorologi, saranno invece miti e regaleranno un anticipo di primavera. Sta di fatto che su quei giorni si alimentano storie, leggende, proverbi e filastrocche per bambini. Sono i cosiddetti giorni della merla, cioè gli ultimi tre di gennaio: il 29, 30 e 31.
La leggenda
Perché si chiamano così? Dipende dall'interpretazione che si dà alla leggenda. O dalla versione della favola a cui la leggenda si vuole ricondurre. In ogni caso, la protagonista è sempre la stessa: una merla dal candido piumaggio.
Sì, perché secondo la leggenda in origine gli uccelli di quella specie erano bianchi. Tanto tempo fa, una merla per proteggere se stessa e forse anche i suoi piccoli dal gelo di un gennaio dispettoso e freddissimo, trovò riparo nel comignolo di un tetto e, dopo tre giorni, quando ne uscì, le sue piume color della neve erano diventate nere per la cenere e il fumo.
Essendo sopravvissuta al freddo, la tradizione vuole che da quel momento in poi tutti i merli fossero neri.
L'esperto
«Ma non e una semplice leggenda, in natura i merli bianchi esistono veramente - spiega Dino Pianezzola, esperto e volontario di Alveare, l'associazione che si prende cura degli animali selvatici feriti o in difficoltà -. Dal punto di vista scientifico si tratta di albinismo, un difetto genetico che prevede la parziale o totale assenza di un enzima che comporta assenza di pigmenti anche negli occhi e parti nude. Se, invece, il merlo ha delle penne alcune bianche e altre nere, si tratta di leucismo che è un difetto di fissazione dei pigmenti nelle penne e può essere generico e parziale».
Il merlo bianco
A completare questa mini carrellata anche il proverbio che accompagna questi giorni particolari: "Se i giorni della merla saranno freddi, allora la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo".
Filastrocche o leggende che siano, questo uccello è più comune di quel che si pensi. Si vede spesso a caccia di briciole lasciante a terra in città o insetti in qualche prato. Una curiosità che molti avranno notato: il merlo produce diversi tipi di richiami in base alla situazione. Se disturbato, emette un fischio basso e lento. Quando è allarmato emette degli stridulii ripetuti. Questi richiami possono diventare molto più veloci di fronte a un pericoloso predatore.