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Automotive

Nuove normative sulle emissioni per le automobili

By Athesis Studio

L’industria dell’auto vive una profonda rivoluzione. La crisi climatica detta oggi l’agenda e la priorità è adottare soluzioni che vadano nella direzione di una maggiore sostenibilità, con la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita di un’automobile, dalla fase di produzione fino allo smaltimento del mezzo e di tutte le sue componenti. La strada è tracciata, le norme oggi si fanno più stringenti e i consumatori sono tenuti ad adattarsi alle nuove normative, anche confidando nella necessità di un calo dei prezzi dei veicoli elettrici. Un’altra strategia a cui sempre più automobilisti stanno ricorrendo adesso è la scelta dell’usato, come testimonia la crescita di questo mercato: non soltanto auto di seconda mano, ma anche parti di ricambio usate anche grazie a piattaforme tipo Ovoko, sempre più leader nel settore per la grande qualità del servizio e l’ampiezza del catalogo che comprende anche ricambi Volvo, Dacia, Renault ad esempio e di tutti gli altri marchi del settore auomobilistico.

Accelerare l’eliminazione della vendita di auto a benzina

Che il mondo automotive stia lavorando intensamente alla transizione verso l’elettrico è cosa nota a tutti. Ciò che forse è meno noto è il desiderio di adottare altre rigorose norme sulle emissioni dei tubi di scarico, con l'obiettivo, più o meno dichiarato, di bandire progressivamente la vendita di auto a benzina. Negli Stati Uniti si prevede di adottare questa strategia per stimolare la vendita dei veicoli elettrici e porre fine all’era del motore a combustione interna, ma non sarà semplice riconvertire rapidamente l’industria. L’amministrazione Biden confida nel fatto che i veicoli plug-in possano passare dall’attuale 7% (fra le nuove immatricolazioni) al 67%.

Gli ultimi dati di vendita e le leggi del mercato

A gennaio dello scorso anno, nel totale delle nuove immatricolazioni le auto elettriche sono state il 7,83% del totale, con circa 66mila veicoli elettrici a batteria e 14mila plug-in hybrid, a fronte di poco meno di un milione di veicoli a combustione interna. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo di avere almeno metà delle nuove auto vendute senza emissioni entro il 2030, è indispensabile pensare anche a come reagirà l’industria automobilistica. Le transizioni tecnologiche, infatti, si complicano quando le aziende non riescono a rispondere efficacemente alle normative e alle variazioni nella domanda dei consumatori. I costruttori che sapranno rispondere nella maniera più rapida ed efficiente a queste nuove sfide potranno scalare le gerarchie e conquistare agilmente quote di mercato, gli altri sono destinati a rimanere indietro.

L’esempio californiano ha fatto scuola

Negli ultimi tempi, la California ha stabilito una stretta per far sì che il 100% delle nuove auto vendute nello stato siano prive di emissioni di carbonio entro il 2035. Poiché la California rappresenta il più grande mercato automobilistico all’interno degli Stati Uniti, ma anche uno dei più grandi al mondo, non di rado capita che le scelte fatte dal Golden State vengano imitate all’interno degli Stati Uniti e non solo. Anche in questo caso, altri stati hanno scelto di stabilire scadenze ben precise e per avvicinare la data in cui terminerà ufficialmente la vendita di auto a benzina e fra questi troviamo Maryland, Massachusetts, New Jersey, New York, Oregon e Washington.

Per i governi aumentano le difficoltà

Nonostante questo slancio propositivo da parte dei singoli stati, per il governo federale degli Stati Uniti e per i governi degli stati che rappresentano altri mercati automobilistici molto importanti, gli ordini esecutivi che stabiliscono il divieto di auto a benzina non sono così semplici da emanare. In molti casi, la questione rischia di diventare facilmente terreno di scontro a livello politico, con le opposizioni che potrebbero approfittarne. Restano, però, alcuni nodi molto importanti, fra cui i materiali contenuti nelle batterie, attualmente responsabili della maggior parte delle emissioni provocate dai veicoli elettrici nel corso del loro intero ciclo di vita. Le nuove normative devono necessariamente tenere in considerazione anche questo fattore.

Il futuro, tra necessità e reticenza

Tutte le parti coinvolte in questa sfida epocale tendono a esibire il proprio impegno verso la transizione, ma non tutti i costruttori stanno davvero facendo la stessa parte nella stessa misura. Se è vero che gli interessi privati, inevitabilmente, si conciliano a fatica con regolamentazioni in grado di stravolgere le vecchie disposizioni di legge, le sfide del futuro non possono che interessare tutti. La crisi climatica avanza a prescindere dal grado di reattività dell’industria dell’automobile, per cui la strada da percorrere può essere soltanto una: la sfida è epocale, ma deve essere vinta.