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Piano regionale di sorveglianza

Pfas, i dipendenti
Miteni: «Controlli
sulla nostra salute»

L’ingresso della sede della Miteni, a Trissino
L’ingresso della sede della Miteni, a Trissino
L’ingresso della sede della Miteni, a Trissino
L’ingresso della sede della Miteni, a Trissino

È necessario che i lavoratori della Miteni siano inseriti nel «Piano regionale di sorveglianza sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche», anche perchè si possa procedere parallelamente ad una verifica del loro stato di salute rispetto a quanto fino ad ora evidenziato dalla sorveglianza sanitaria aziendale. Lo sostengono in una nota gli operai dell’azienda chiamata in causa per l’inquinamento da Pfas.

 

I diversi rilievi medico-scientifici sui possibili effetti dannosi che queste sostanze causerebbero alla salute delle persone «preoccupano non poco i lavoratori della Miteni: anche in considerazione delle alte concentrazioni di queste sostanze - rilevano - presenti nell’organismo delle maestranze. Ulteriori preoccupazioni giungono poi dalla lettura di quanto recentemente relazionato in materia di Pfas da parte di alcuni organismi istituzionali».

 

Quanto emerso, sostengono i dipendenti, conferma ancor più «l’opportunità e l’urgenza della richiesta di presa in carico da parte del Servizio sanitario regionale dei lavoratori (attuali dipendenti, ex dipendenti ed eventuale personale imprese terze), già inoltrata alle autorità competenti».

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