<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La conferenza stampa

Zaia: «Contagi ancora in calo, escludo la zona rossa. Scuola? Dipende da che colore saremo. Nuove vaccinazioni ferme per due settimane»

Luca Zaia, diretta 20 gennaio 2021
Luca Zaia, diretta 20 gennaio 2021
Luca Zaia - punto stampa 20 gennaio 2021

Il dilemma zona arancio o gialla per il Veneto si scioglierà solo venerdì anche se Zaia, nella conferenza stampa odierna, ammette che i dati di questa settimana sono buoni e la situazione dei contagi e dei ricoveri è in netto calo tanto da escludere categoricamente l'ingresso del Veneto tra le regioni "rosse".

 

C'è poi ancora il nodo scuole: sulla regione pende il ricorso al Tar di un gruppo di genitori relativo alla decisione del Veneto di mantenere le scuole superiori in didattica a distanza fino al 1° febbraio. Zaia sostiene di attendere la decisione del giudice ma di riservarsi anche la possibilità di un ricorso al Consiglio di Stato. Non si esprime poi su una possibile proroga della Dad oltre il 1° febbraio, sostenendo che tutto dipenderà dalla fascia in cui rientrerà il Veneto. Di certo, spiega, alla macchina dei trasporti scolastici, servono 4 giorni per mettersi in moto.

 

Sul caso forniture vaccini, la situazione è ancora molto liquida. Zaia spiega però di aver avuto rassicurazione dal governo che vi sarà un riequilibrio del taglio delle dosi per regione. Il Veneto dovrebbe quindi recuperare circa 23mila dosi "perse" questa settimana per effetto del taglio dell'oltre 50 per cento, ma che anche per la prossima settimana vi sarà un taglio, pari a tutte le altre regioni al 29 per cento. Tutte le scorte e le dosi in arrivo serviranno, chiarisce il presidente, per fare il richiamo ai 110mila veneti che hanno ricevuto la prima dose, non vi sarà quindi per due settimane nessuna nuova vaccinazione, ma solo richiami. Qui di seguito il dettaglio della conferenza stampa:

 

BOLLETTINO. «Sono 1.359 i nuovi positivi sui tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, pari al 4 percento circa. Sono 2.898 i ricoverati: -43 in area non critica e -1 in terapia intensiva. I morti sono 8.256, +69 in 24 ore» 

 

ZONA ARANCIO O GIALLA. «I dati li abbiamo buoni, al di là dell'ospedalizzazione abbiamo Rt e altri parametri buoni. Vedremo se da venerdì avremo zona arancione o gialla, di certo non zona rossa. Ho solo una preoccupazione: che ci sia qualcuno che possa pensare che sia finita. Con 2.900 persone positive e il 4 per cento dei positivi non è finita. Faccio l'esempio della Lombardia che oggi è in zona rossa nonostante le restrizioni e non per colpa, ma perché il virus è fatto così. Siamo usciti dal periodo delle feste e questo ci agevola, ma se torna lo struscio delle piazze capite che potremmo creare un elemento di diffusione del virus che potrebbe diventare un moltiplicatore » .

 

SCUOLA. «L'altro aspetto è l'apertura della scuola. Non posso non ricordare che l'innalzamento della curva, da noi e a livello internazionale, è avvenuto in corrispondenza dell'apertura della scuola. I ragazzi non hanno nessuna colpa, hanno diritto di andare a scuola in presenza ma anche il diritto di farlo in sicurezza, oggi quella sicurezza a nostro avviso non c'è. Spero che il giudice amministrativo, in sede di ricorso al Tar, valuti con attenzione le relazioni che i nostri tecnici hanno prodotto. Abbiamo procrastinato l'apertura al primo febbraio perché queste sono le indicazioni date, non per un vezzo. Ci sono 4.400 focolai scolastici già censiti.  Dopo il 1° febbraio? Dobbiamo vedere in che zona saremo. Se il Tar ci desse torto sulla chiusura, fatto salvo che ci leggeremo la sentenza e valuteremo come comportarci, i trasporti hanno bisogno di 4 giorni per entrare a regime. Le sentenze si rispettano anche ricorrendo al Consiglio di Stato». 

 

VACCINI. «Ieri sera c'è stato l'incontro con il governo per parlare di vaccini e la situazione è piena di punti di domanda. Se c'è da tutelare la posizione nazionale e veneta non si può prescindere dal contratto stipulato perché è inutile che facciamo battaglie contro i mulini a vento. Da una ricerca che ho fatto sembra che anche in altri Paesi europei la fornitura sia stata tagliata, Germania e Francia in primis. Non vorrei che la Pfizer abbia fatto i conti sulla sesta dose per flacone. Io ieri sera ho ribadito che il taglio del 29 per cento sia orizzontale tra tutte le regioni, non può essere che il Veneto paghi con oltre il 50. Come siamo messi adesso? Siamo solo a coprire i richiami, di fatto la campagna vaccinale si è arrestata per questa e la prossima settimana. Ci servono 110 mila dosi per i richiami. Al momento abbiamo 22.230 dosi dell’ultima fornitura più altre 20 mila in magazzino. Spero che Ema dia il via libera ad Astrazeneca visto che questa si impegna a dare otto milioni di dosi, si viaggerebbe molto più velocemente anche perché, non avendo il problema di refrigerazione e gestione che hanno Pfizer e Moderna, possiamo andare tranquillamente attraverso i medici di base. Dosi per veneto 25 gennaio sono oltre 35mila, l'ipotesi di redistribuzione è di 24.570 dosi per il taglio sbagliato fatto per questa settimana e che arriverà la prossima settimana» 

 

CRISI DI GOVERNO. «Dopo il voto di fiducia di ieri al Senato è chiaro che se fosse una spedizione per una grande scalata, sappiamo che non siamo affatto attrezzati. Non si possono fare grande riforme in questa fase, servirebbe un governo con una maggioranza più strutturata e non con numeri così risicati. Basta che qualcuno si prenda un raffreddore e si rischia di andare sotto. Per governare servono i numeri e qui non ci sono. Non so cosa voglia fare Conte, ma l'imbuto del Parlamento sarà sempre più stretto. Sono d'accordo sul Titolo Quinto, va tolto e vanno date le competenze ai territori, mi spiace che abbia voluto portare questo cammeo nel suo discorso per ammorbidire gli animi di qualche bieco centralista, il Covid ha dimostrato che l'autonomia funziona, neanche Superman sarebbe riuscito a gestire la sanità da Roma. Quel passaggio del discorso ha dimostrato rispetto zero, soprattutto per gli oltre due milioni di veneti che sono andati a votare per l'autonomia»

 

FORNITURA VACCINI. Interviene il dottor Flor.  «Sono 45mila dosi a settimana, le prime due forniture sono arrivate complete, sulla terza (questa settimana), abbiamo ricevuto circa 22mila e doveva arrivare lunedì ed è arrivata oggi. Sulla fornitura della scorsa settimana abbiamo trattenuto vaccini per poter vaccinare i richiami fino a dopodomani. Oggi abbiamo 22mila accantonate dalla forniture della scorsa settimana più 23 arrivate oggi, dosi che useremo solo per i richiami, quindi questa settimana non faremo alcuna nuova vaccinazione. È oltremodo importante che la prossima settimana arrivi una fornitura piena per garantire tutti i richiami della seconda dose. La prossima settimana dovrebbero arrivare le 23mila dosi della redistribuzione che non abbiamo avuto questa settimana e i 35mila che ci spettano la prossima settimana sulla base del taglio del 29 per cento. Dal 31 dicembre abbiamo vaccinato 110mila persone, quelli che abbiamo e quelli che arriveranno ci serviranno per fare il richiamo a queste persone, ad oggi ne abbiamo 43mila. Non appena avremo più vaccini cominceremo a fare nuove prime dosi»  

 

ATTIVITÀ AMBULATORIALE. Flor: «Abbiamo sospeso una ventina di posti in terapia intensiva e nonostante ciò abbiamo oltre un centinaio di posti liberi, un dato positivo, stiamo valutando di poter riaprire alcune attività ambulatoriali dal primo febbraio, partendo magari da dove abbiamo più criticità sulle liste di attesa. Di pari passo stiamo valutando anche alcuni fenomeni come quello della scuola. Quando abbiamo fatto l'ordinanza di chiusura avevamo più di 60mila studenti in quarantena o isolamento» 

Giorgia Cozzolino

Suggerimenti