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Tragedia

La strage dei migranti a Cutro, Piantedosi: «Non dovevano partire». Reazioni durissime

Il ministro: «Hanno sbagliato a partire». Durissima reazione dei comboniani
Strage di migranti a Cutro, un altro corpo recuperato in mare
Strage di migranti a Cutro, un altro corpo recuperato in mare
Strage di migranti a Cutro, un altro corpo recuperato in mare
Strage di migranti a Cutro, un altro corpo recuperato in mare

Aggiornamento 1° marzo 2023

Sale a 67 il numero delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti nelle acque di Steccato di Cutro. Il ritrovamento è avvenuto in mattinata. L'ultimo corpo, in ordine di tempo, ad essere stato recuperato dai soccorritori che stanno operando nella zona della tragedia, è quello di una bambina. (ANSA).

Aggiornamento 28 febbraio 2023

«Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma». Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi cercando di chiarire il senso della frase («La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli») pronunciata dopo la tragedia dell’immigrazione nel crotonese.

Nel naufragio davanti alla costa di Cutro sono morte decine di persone (almeno 65, secondo le ultime stime), fra le quali diversi bambini.

Piantedosi aveva anche detto: «Da “disperato” non partirei “perché sono stato educato anche alla responsabilità di non chiedermi sempre io cosa devo aspettarmi dal luogo e dal Paese in cui vivo, ma anche quello che posso dare io al Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso».

Alle parole di Piantedosi sono seguite reazioni molto dure.

 

Il naufragio di Cutro
Il naufragio di Cutro

 

Da Verona i comboniani

«Rimangono gravi e inquietanti interrogativi su questo naufragio: che cosa è successo dopo l’avvistamento e la segnalazione dell’imbarcazione da parte dell’aereo di Frontex alle 22.30 della sera precedente il naufragio? Da quanto tempo si era a conoscenza della presenza nelle acque di questo barcone e non si è intervenuti?».

Lo chiede, in una nota, la Famiglia Comboniana Italiana, con sede a Verona, «profondamente scioccata dall’ennesimo naufragio» sulle coste di Cutro, in Calabria. «Come Missionari e Missionarie - prosegue la nota - vogliamo ribadire che sono i muri che creano i trafficanti e non il contrario, come continua ad affermare il Ministro degli Interni Piantedosi.

Davanti a questo scenario troviamo assurdo che il governo Meloni continui ad applicare politiche persecutorie contro le navi salvavita delle Ong. Un lavoro che dovrebbe essere compito dello Stato e che lo stesso si rifiuta di fare; ne è un esempio il Decreto Flussi, che sarebbe meglio chiamare "Decreto naufragi". Chiediamo al Governo Italiano e all’Unione Europea: se l’Europa è stata capace di accogliere prontamente milioni di rifugiati ucraini perchè non può accogliere allo stesso modo milioni di rifugiati e rifugiate dei Sud del mondo tenuti in paurosi lager e in condizioni disumane? Sono esseri umani, chiedono di vivere», concludono.

 

Le richieste di dimissioni

«Le parole del ministro Piantedosi sono indegne, mi vergogno io per lui. Dal caldo della sua casa, dal caldo del suo ufficio e dei suoi privilegi ha insultato le vittime. Dovrebbe dimettersi per questo. I ministri Piantedosi e Valditara stanno dimostrando la loro inadeguatezza. La premier Meloni dovrebbe cominciare a pensare a mettere mano al suo governo e a cambiarli entrambi». Lo ha detto il segretario dei Verdi, Angelo Bonelli.

«Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terrà. Questa è una frase di una poetessa somala, Warsan Shire, che descrive con queste parole la necessità di persone che scapano dalla guerra, dalla fame, dalla violenza, da contesti in cui non possono più vivere con i loro figli. E solo per questo il ministro Piantedosi dovrebbe vergognarsi per le parole che ha usato dopo la tragedia di Crotone. Non ho paura ad utilizzare queste parole perchè quando il ministro a Crotone fa quale affermazioni è lì a rappresentare lo Stato, parla a nome dello Stato. E l’Italia non è quello che ha rappresentato Piantedosi con le sue parole. Quanto è avvenuto è molto grave e ci dice molto dell’ idea che ha il governo Meloni rispetto al tema dell’immigrazione e dei salvataggi in mare. Del resto i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni sono quelli che in Parlamento hanno detto che quelli che affrontano il mare per scappare fanno minicrociere». Così ieri sera la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi, a Quarta Repubblica su Rete4.

 

Il ministro Piantedosi e i fiori lasciati per i migranti morti a Cutro
Il ministro Piantedosi e i fiori lasciati per i migranti morti a Cutro

 

 Fedriga e Gasparri lo difendono

«Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha detto una cosa molto chiara: ha dato delle responsabilità precise che sono di chi fa traffico di carne umane e di esseri umani ed è una vergogna», ha detto Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia.

E per il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia, «Piantedosi ha detto la verità ed è stato attaccato ingiustamente.

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