<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Cassola

Malato da tempo
e senza aiuti
«Fatemi morire»

Stefano Gheller nella sua abitazione di Cassola. FOTO CECCON
Stefano Gheller nella sua abitazione di Cassola. FOTO CECCON
Stefano Gheller nella sua abitazione di Cassola. FOTO CECCON
Stefano Gheller nella sua abitazione di Cassola. FOTO CECCON

«Siccome non mi hanno mai permesso di sopravvivere con dignità, almeno sceglierò di morire con dignità». Un annuncio terribile quello di Stefano Gheller, 46 anni, di Cassola, nel Vicentino affetto dalla nascita di una grave forma di distrofia muscolare che lo ha immobilizzato su una sedia a rotelle all’età di 14 anni.

 

Vuole l’eutanasia. Vive attaccato ad un respiratore, ha bisogno di un’assistenza costante per mangiare, bere, soffiarsi il naso, lavarsi, spostarsi. La pensione di invalidità non gli permette di pagarsi una badante a tempo pieno. Così è condannato al costante terrore che il respiratore si stacchi quando la persona che lo segue a mezzo servizio non c’è, mentre aspetta comunque l’aggravamento inesorabile di una malattia che entro pochi anni lo ridurrà in un letto, definitivamente immobile. 

 

Stefano Gheller, racconta Il Giornale di Vicenza,  vuole scegliere l’eutanasia. «Che vita è questa? Non ho mai fatto una vacanza - spiega con la voce cadenzata dal ritmo inflessibile del respiratore - non ho i soldi per pagarmi una maglietta nuova o una pizza, devo chiedere aiuto per tutto, spesso affidandomi ad amici caritatevoli, perché con la pensione che mi passano riesco a malapena a pagare le tasse e una badante che stia con me la mattina e la notte»
 

Suggerimenti