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Nel Vicentino

Truffe online per 50mila euro con falso messaggio “Posteinfo”: ecco come avvenivano

Sarebbero almeno una ventina i raggiri compiuti in diversi comuni da due fratelli
Foto d'archivio
Foto d'archivio
Truffe online nel Vicentino: intervista capitano Francesco Grasso

Due fratelli di 33 e 35 anni, residenti in provincia di Vicenza e di Napoli sono stati sottoposti agli arresti domiciliari per una ventina di truffe con l'utilizzo indebito di carte di credito portate a termine nella provincia berica tra gennaio e maggio 2023. Gli arresti sono stati effettuati dai carabinieri di Vicenza, e della Compagnia di Bagnoli (Napoli), su ordinanza del gip di Vicenza.

L'indagine, svolta dai carabinieri di Piovene Rocchette, era scaturita dalla denuncia di un giovane di Santorso che a maggio aveva ricevuto diversi messaggi dal mittente "PosteInfo" con i quali veniva informato che sulle carte prepagate a lui intestate erano state registrate delle movimentazioni anomale. Era seguita la telefonata da parte di un sedicente operatore che anticipava l'arrivo di un corriere, incaricato del ritiro delle carte bloccate e la consegna delle nuove. Il prelievo ammontava a 3.000 euro. Lo stesso tipo di truffa venne poi denunciato da un giovane di Monte di Malo, con il prelievo di 8.000 euro, e in altri comuni del vicentino (Thiene, Creazzo, Cartigliano, Breganze, Fara Vicentino, Vicenza, Santorso, Zanè, Malo, Monticello Conte Otto, Camisano Vicentino, Pozzoleone e Chiuppano), nel periodo dal gennaio 2023 al maggio 2023, per un danno complessivo stimato in oltre 50.000 euro.

Oltre ai due fratelli individuati dai militari, sono indagate altre 11 persone per favoreggiamento, tutti intestatari di carte sulle quali confluivano le somme di denaro provento del raggiro.

Ecco come avveniva la truffa

Le indagini consentivano di accertare che le truffe denunciate si sviluppavano con due modalità:

Prima modalità

  • la vittima di turno riceveva un messaggio di testo da un mittente “PosteInfo” con il quale veniva informato che era stata registrata una anomalia sul conto corrente (il più delle volte veniva segnalato del movimento di denaro in uscita) con un collegamento ipertestuale che una volta cliccato consentiva di aprire una pagina internet fake di “poste italiane”;
  • seguivano la ricezione di ulteriori messaggi di testo con cui al correntista veniva anticipato un contatto telefonico con un operatore di poste italiane
  • la vittima, in rapida successione, veniva contattato da un sedicente operatore di poste italiane informato dell’anomalia registrata dai sistemi sul conto, invitando la vittima di turno a seguire le istruzioni, che il più delle volte si concretizzavano in movimenti di denaro su altri conti/carte.

Seconda modalità

  • la vittima di turno riceveva un messaggio di testo da un mittente “PosteInfo” con il quale veniva informato che era stata registrata una anomalia su carte prepagate (il più delle volte veniva segnalato del movimento di denaro in uscita)
  • seguivano la ricezione di ulteriori messaggi di testo con cui al correntista veniva anticipato l’arrivo di un corriere, incaricato da poste italiane, che si sarebbe occupato del ritiro delle carte bloccate, con la consegna di nuove carte
  • effettivamente, presso le abitazioni delle vittime o luoghi di lavoro, giungeva il sedicente corriere incaricato da poste italiane, che in alcuni casi indossava anche indumenti riconducibili ad operatori di poste italiane. 

 

I consigli dell’Arma

I maggiori rischi sono legati ai tentativi da parte di terze persone di carpire, attraverso artifizi o raggiri, dati riservati (dati della carta di pagamento, utenza, password, codici di accesso e/o dispositivi). Ricordiamo che gli istituti di credito non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center) e per nessuna finalità:

  • credenziali di accesso;
  • dati delle carte (il PIN, il numero della carta con la data di scadenza e il CVV);
  • codici segreti per autorizzare le operazioni.

Non ti sarà mai richiesto di disporre transazioni di qualsiasi natura paventando falsi problemi di sicurezza sul tuo conto o la tua carta tantomeno spingendoti a recarti ad un ATM per effettuarle, nonché nessun operatore di istituto di credito invia personale presso abitazioni dei propri correntisti.

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