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La conferenza stampa di Luca Zaia

«Infezione citrobacter si trascinava da anni ma non è mai stata comunicata»

Luca Zaia in conferenza stampa
Luca Zaia in conferenza stampa
Zaia, punto stampa del 2 settembre

In diretta gli aggiornamenti del presidente della regione Luca Zaia sulla situazione del coronavirus in Veneto.

«163 positivi in più di ieri, 465 in più nelle ultime 24 ore. Sono soprattutto persone tornate dalle ferie. Nelle scuole già fatti 31.000 tamponi. I vacanzieri hanno fatto impennare la curva dei contagi, soprattutto da Sardegna, Croazia, Malta, Spagna».

Dei 7608 in isolamento sono 117 i sintomatici, cioè l'1,53%. 152 i ricoverati con il covid-19, di cui 13 in terapia intensiva (fra questi nove gli attualmente positivi).

2123 i morti finora.

Sui 2.556 positivi totali i sintomatici sono il 4,58%.

 

IL CASO DEL CITROBACTER A VERONA

«Abbiamo saputo di questa vicenda a inizio giugno, da articoli di giornale. Le infezioni esistono in ospedale, ma hanno un inizio una fine e una gestione. Già dalle prime relazioni si capiva che non era una cosa fresca. Avevo letto la storia di Nina e mi aveva toccato particolarmente, l'ho sentita personalmente. Ho voluto entrare nella stanza buia e accendere la luce, per questo è partita la commissione ispettiva. La commissione era totalmente indipendente dalla sanità veronese.

Le infezioni possono accadere, ma purtroppo in questo caso si è trascinata per mesi e per anni. 98 pazienti infettati, fra cui morti e disabili. Da un lato le famiglie hanno diritto alla giustizia, dall'altro ci sono gli operatori e di mezzo il Tribunale: la relazione (qui il pdf completo) è stata inviata alla Procura, all'azienda ospedaliera di Verona e che sia disponibile ai familiari dei bimbi infettati dal citrobacter. Non possiamo ripagare le tragedie familiari accadute, ma vogliamo far chiarezza».

«Il dottor Mantoan ha scritto al dottor Cobello (direttore generale azienda ospedaliera) di valutare tutte le misure di autotutela. Non spetta a noi giudicare, chiedo alla Procura di fare prima che può. Chiediamo all'azienda ospedaliera delle controindicazioni. Incontrerò Cobello fra oggi e domani»

«Giuridicamente non siamo noi a poter licenziare, è l'azienda ospedaliera che deve prendere provvedimenti».

«Questa vicenda andava segnalata prima, non dopo più di un anno. Lo stesso Cobello l'ha saputo a fine maggio».

 

LINEE GUIDA SCUOLA

Oggi inviamo le linee guida per la scuola dell'obbligo, con i procedimenti da adottare in caso di casi sospetti.

Da procedura dell'Istituto Superiore della Sanità, se un bambino avrà la febbre, andrà fatto il tampone e poi verificati eventualmente i contatti.

Lanzarin: «Per gli 0-6 la misurazione della temperatura è obbligatoria. Serve un referente per ogni singola scuola. Sia da parte del dipartimento di prevenzione che della scuola»

 

CASI SOSPETTI

I genitori non devono portare il bimbo a scuola se ha sintomi. Se ha sintomi a scuola deve essere momentaneamente isolato con l'operatore e chiamati i genitori che lo portano dal pediatra, che a sua volta decide se fare il tampone. Se è negativo il bambino rimane a casa per il tempo necessario alla guarigione e il pediatra fa un'attestazione per farlo tornare a in classe. Se è positivo il Sisp fa l'indagine epidemiologico sui contatti. A quel punto scatta il piano di sanità pubblica con i tamponi. La classe non viene chiusa automaticamente ma si decide in base ai risultati dell'indagine. Si potranno anche usare i tamponi rapidi, che sono affidabili».

 

TRASPORTI

Gli autobus potranno essere riempiti all'80 per cento. Per il Veneto significano 500 mezzi.

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