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Mantova

«Un caso inspiegabile»: anche il matematico si arrende alla fortuna del muratore milionario

di Vincenzo Corrado
Canova, esperto di azzardo, sulla doppia vincita del muratore di Monzambano: «Le probabilità erano sostanzialmente nulle, ora smetta di giocare»
Alcuni Gratta e vinci
Alcuni Gratta e vinci
Alcuni Gratta e vinci
Alcuni Gratta e vinci

MONZAMBANO. A volte anche la logica deve arrendersi all’imprevedibile. Due Gratta e vinci milionari nel giro di venti giorni? Per il matematico Paolo Canova è impossibile. O quasi, perché se la probabilità di pescare un biglietto con jackpot a sei zeri è una su 10 milioni, comprarne due vincenti nel giro di tre settimane è un’eventualità non esistente o comunque difficile persino da calcolare. Eppure... Il muratore brasiliano di Monzambano che è riuscito a cambiare la propria vita dal tabaccaio è l’eccezione che conferma la regola. E infatti tutti ne parlano, il suo colpaccio senza precedenti è diventato un caso nazionale.

Canova è cofondatore di Taxi1729, società di comunicazione e formazione scientifica che si occupa di economia, pensiero creativo e gioco d’azzardo. Ieri mattina nel corso di un’intervista su Radio24, ha parlato a lungo dell’“anomalia mantovana”. «Secondo me la Procura ha fatto bene ad aprire un’inchiesta sulla vincita – ha spiegato il matematico – per il semplice fatto che, numeri alla mano, era più facile pensare ad una truffa che ad una vincita regolare. Ma ora che è stata accertata la posizione del piastrellista, non si può che parlare di un colpo di fortuna vero e proprio».

In Italia esistono 46 tipologie diverse di Gratta e vinci, ogni anno vengono venduti circa due miliardi di biglietti. «La prima cosa che mi sento di consigliare al signore di Monzambano – ha detto Canova – è di smettere di giocare, subito e per sempre. Da quel poco che si sa di lui era un giocatore tutt’altro che occasionale, anzi, pare acquistasse decine di biglietti alla settimana, un atteggiamento patologico che non ha nulla a che vedere con il concedersi una puntatina ogni tanto pur sapendo che le possibilità di vincita sono bassissime».

Insomma, va bene celebrare la Dea Bendata, ma non dimentichiamoci che purtroppo il gioco è anche ossessione e malattia. Secondo Canova paradossalmente una vincita milionaria può rappresentare il punto di inizio di una parabola che porta il giocatore in un buco nero senza uscita: «Il principio è che se io compro un Gratta e vinci con i soldi di una precedente vincita ho la sensazione di spendere denaro non mio, quindi investo a cuor leggero: vincere può essere una vera sfortuna a volte».

Ricardo T.G., brasiliano, residente a Monzambano, era stato indagato dalla Procura di Verona per la doppia vincita: un milione il 4 febbraio con un tagliando comprato nel Modenese, poi altri due milioni il 24 dello stesso mese, stavolta in una tabaccheria di Garda. L’ipotesi della Procura era che fosse quasi impossibile, a livello di probabilità, che la stessa persona vincesse così tanti soldi due volte di fila, e in un così breve lasso di tempo.

Molto più semplice pensare che il 40enne fosse uno dei protagonisti di una truffa, magari in collaborazione con qualche dipendente di Lottomatica e un paio di rivenditori. La Procura, però, pochi giorni dopo l’inizio delle indagini ha chiesto l’archiviazione del caso. La motivazione: «assenza di irregolarità emerse a seguito degli accertamenti della Guardia di Finanza». In seguito è scattato il dissequestro dei 2,4 milioni (i tre vinti meno il 20% di tasse) bloccati sul conto aperto dal muratore alla filiale Bpm di Peschiera del Garda. Tutto regolare, solo fortuna. Tanta, tanta fortuna.

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