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ospite del gruppo athesis

Da Shakespeare a Beckett, ecco il Re Lear firmato Preziosi: «L'attesa dell'uomo fra sé e la maturità»

In diretta su Radio Verona e sui canali social de L’Arena, Radio Verona e Telearena
Alessandro Preziosi a RadioVerona, intervistata da Alessandra Galetto (Marchiori)
Alessandro Preziosi a RadioVerona, intervistata da Alessandra Galetto (Marchiori)
Alessandro Preziosi in diretta a Radio Verona!

Un progetto artistico multidisciplinare per raccontare il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, il difficile ma necessario equilibrio tra uomo e natura. Un progetto che parte dal «Re Lear» di Shakespeare, dalla storia del re e delle sue tre figlie, per attraversare i secoli e arrivare al Novecento di Beckett, al suo «Aspettando Godot», e parlarci dell’oggi o, meglio, di quegli archetipi che fanno parte dell’esistenza umana di sempre. Arriva domani alle 21.15 al teatro Romano, terzo appuntamento del Festival Shakespeariano, «Aspettando Re Lear» con protagonista Alessandro Preziosi che firma anche la regia sull’adattamento di Tommaso Mattei con opere di Michelangelo Pistoletto come materiale di scena.

Alessandro Preziosi in redazione a L'Arena e RadioVerona (Marchiori)

Lo spettacolo prodotto da PATO e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale si avvale della supervisione artistica di Alessandro Maggi e delle musiche originali di Giacomo Vezzani.

Questa mattina, 19 luglio, Alessandro Preziosi è stato ospite del Gruppo editoriale Athesis, per una diretta su Radio Verona alle trasmessa anche in streaming sul sito e sulla pagina Facebook de L’Arena, Telearena e Radio Verona e sul profilo Linkedin del gruppo editoriale Athesis.

 

Alessandro Preziosi in «Aspettando Re Lear»: oggi l'attore è ospite del Gruppo Editoriale Athesis
Alessandro Preziosi in «Aspettando Re Lear»: oggi l'attore è ospite del Gruppo Editoriale Athesis

 

Preziosi, grande attesa per questo debutto che la vede tornare ad una drammaturgia dopo le lettura degli anni scorsi. Che lavoro sta ad indicare l’«Aspettando» del titolo?

Aspettando perché i cinque personaggi di «Aspettando Re Lear», come i protagonisti di «Aspettando Godot» di Beckett, sembrano abitare il vuoto che rimane dopo che la tragedia ha fatto il suo corso. Il testo si concentra infatti sul momento chiave della narrazione shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga nella landa desolata per metabolizzare la delusione provocata dalle figlie. L’attesa di Lear è quella per cui in questo vuoto disabitato, spogliandosi del suo ruolo, potrà trovare una nuova autorità.

Si può dire che questo Re Lear è soprattutto un dramma generazionale?

Diciamo che Lear è il sovrano che ama solo se stesso e la mancanza d’amore che l’ha indotto alla follia. Ma durante la tempesta quel povero re subisce una metamorfosi, al cospetto della furia della natura diviene umile, non ha bisogno di cercare rifugio, non percepisce il dolore, comprende che il suo vero dolore è più profondo. La tempesta è il culmine del caos a cui alla fine Lear deve arrendersi, tornando uomo tra gli uomini, debole, amareggiato, stanco, ma finalmente spoglio di quella corona che lo ha condotto alla distruzione. Il «niente» di Cordelia è la dichiarazione del fatto che l’amore non si può comprare, non è un credito e dunque sì, in questo senso c’è il tema moderno del rapporto padre-figlia, e che diventa poi anche il tema del potere.

[[(article) Alessandro Preziosi e il suo Re Lear tra arte, sostenibilità e nudità]]

Come entrano le scenografie di Pistoletto in questa sua regia?

La collaborazione con il maestro, nata a Roma al Chiostro del Bramante, prevede oltre alle opere sul palco anche la realizzazione degli abiti di scena, costumi iconici realizzati usando materiali sostenibili. A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso di Pistoletto, la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l'artificio e la natura. L'uomo nella sua nudità trova se stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dai vestiti, per farci vedere per quello che siamo.

Una sorta di naturale corrispondenza tra la filosofia che sta dietro le opere di Pistoletto e la sua lettura del Re Lear?

Stavo scrivendo l’adattamento del Re Lear ed ero alla sua mostra al Chiostro del Bramante. Al secondo piano mi sono imbattuto nel suo labirinto di cartone. Quella era l’idea giusta per raccontare la tempesta di Lear, un labirinto concettuale, lo smarrimento della vita morale.

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Alessandra Galetto