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pallone d'Argento

Thomas, il centrocampista con la testa sulle spalle innamorato del calcio

di Luca Sguazzardo
Intervista a Thomas Tinelli del Castelnuovo
Thomas Tinelli
Thomas Tinelli
Thomas Tinelli
Thomas Tinelli

Tornare ai livelli che ti competono, dopo aver subito un delicato intervento al ginocchio nel 2022, non è da tutti. Thomas Tinelli da Peschiera del Garda, classe 2003 e diploma all'alberghiero di Desenzano e testa ben pianta sulle spalle, è tornato più forte e tonico che mai, e in questo campionato è stato un punto di riferimento a centrocampo nel Castelnuovo di mister Davide Zomer.

Da Peschiera, alle giovanili del Chievo, l'Ambrosiana, Vigasio e il Castelnuovo nell'annata che sta per finire, «dove fin dal primi istante mi sono trovato benissimo. Ambiente tranquillo ma molto stimolante, società organizzata e noi ragazzi della Prima squadra che siamo giovani che sanno cosa fare», dice Thomas. Che ha in mano il centrocampo neroverdi, «dove bisogna sempre saper usare la testa e farlo nei momenti giusti della gara. E pensare che da ragazzino giocavo attaccante...».

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Di lui dicono che ha tecnica, resistenza e un'ottima visione di gioco, «che ho messo a disposizione della squadra. In molti all'inizio della stagione davano la nostra squadra tra le possibili candidate alla retrocessione. La classifica dice che abbiamo 38 punti, la salvezza è praticamente arrivata e noi in campo ci siamo divertiti tantissimo. Una grande soddisfazione, soprattutto per la società», continua Thomas.

Parlando di giocatori inarrivabili, su tutti ci sono Cristiano Ronaldo e Jude Bellingham, «il primo perché è in assoluto il mio idolo e il giocatore più forte degli ultimi 20 anni. Il secondo perché è la stella nascente del calcio mondiale e in futuro saprà sicuramente confermare quanto di buono ha fatto finora nel Real Madrid. E pensare che non ho in particolare una squadra per cui tifo. A me piace guardare come le squadre in campo sviluppano il gioco, la tattica, la tecnica e le giocate. Insomma mi piace il calcio».

Un pensiero al Pallone d'Argento l'ha fatto Thomas, «certo. A raccogliere le schede con i punti ci pensa mio papà Paolo, anche lui nel calcio come allenatore dell'Under 15 del Legnago, con la sua squadra speciale. Un aiuto arriva anche da mio fratello Mattia, che è arbitro in Eccellenza». Il pensiero, poi, corre a mamma Fabiana che «ha una pazienza infinita», ride Thomas.

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