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Pallone d'oro

Montresor, un terzino in cantina. «Noi come un buon Amarone. Maicon? Fortissimo e umile»

di Stefano Joppi
L'intervista a Giacomo Montresor, terzino del Real Valpolicella.
Giacomo Montresor
Giacomo Montresor
Giacomo Montresor
Giacomo Montresor

«Un buon amarone». Pensieri e parole di Giacomo Montresor, terzino fluidificante del Real Valpolicella.

Il ventitreenne difensore, un passato con il Sona, di professione è cantiniere e non ha dubbi nel paragonare la sua squadra e il cammino nel campionato di Eccellenza alla prelibata bottiglia nota in tutta Italia.

«Ci siamo salvati all'ultima giornata, o meglio negli ultimi cinque minuti di gioco grazie alla rete del pari di Speri condannando alla retrocessione il Plateola», racconta al termine della giornata di lavoro alla cantina Farina di Pedemonte il giocatore che ha avuto la fortuna di allenarsi e giocare in serie D fianco a fianco con Maicon, nazionale brasiliano e campione del triplete all'Inter di Mourinho.

«Una persona squisita, dall'incredibile umiltà. Parlava con tutti noi, c'incoraggiava e dava sempre consigli utili. Uno spettacolo vedere il suo tocco di palla. Nel torello, durante gli allenamenti era impossibile che lui andasse in mezzo. Guidava il pallone come un radar», sostiene Montresor che dopo agraria alle scuole superiori ha seguito un corso di marketing prima di entrare nel suo regno: la cantina.

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«Una professione che mi piace e che rappresenta il mio futuro. Il calcio è un divertimento che condivido con i miei cari. Vedere papà Giovanni e mamma Daniela seguirmi dagli spalti mi dà una grossa carica. Adesso c'è anche la mia fidanzata Alessia mentre spesso viene anche zio Attilio. Per loro sono il loro campione e questo mi riempie di gioia. Spero tanto di rimanere in una squadra di Eccellenza, un campionato che ha innalzato la sua difficoltà. Ci sono squadre blasonate e giocatori molto forti. Il Vigasio, ma non solo, ha dimostrato il buon tasso tecnico del girone», continua Montresor che ha avuto come compagni di percorso atleti come Dario Biasi, Bentivoglio, Granoche o Dallafiore.

«Ho sempre giocato nel Sona, partendo dal settore giovanile, ho avuto un passaggio al Vigasio e da un anno sono al Real Valpolicella. In estate puntavamo a fare un campionato di medio alta classifica, poi abbiamo capito che il nostro obiettivo era quello di salvare la categoria. Ci siamo riusciti all'ultimo respiro ed è stato come vincere un campionato», conclude Montresor che adesso spera per l'Hellas Verona. «Non sono un tifoso ma spero tanto che la squadra della mia città raggiunga la salvezza». 

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