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pallone d'Argento

Mattia Valerio, portiere... per forza: «Ho sempre avuto l'istinto del gol»

Argento Mattia Valerio, Pastrengo in Promozione
Argento Mattia Valerio, Pastrengo in Promozione
Argento Mattia Valerio, Pastrengo in Promozione
Argento Mattia Valerio, Pastrengo in Promozione

Mattia Valerio, classe 2005, gioca in porta nel Pastrengo in Promozione. Ma è un ruolo che gli va stretto, «perché tutto è iniziato quando l’allenatore di allora in pratica mi ha costretto a giocare in porta nelle giovanili del Castelnuovo», ci dice deciso e convinto con un sorriso contagioso.

Sì, perché Mattia, ha le idee ben chiare, soprattutto per il suo futuro. Paolo Brentegani, l’allenatore dei gialloverdi, lo ha voluto fortemente e lo ha fatto esordire in Promozione senza paura. E Mattia lo ha ripagato. Certo, il Pastrengo non sta navigando nelle posizioni migliori della classifica, ma «ce la stiamo mettendo tutta e sono convinto che alla fine della stagione le soddisfazioni arriveranno», dice. Perché «siamo un bel gruppo e questo cementa la nostra voglia di fare bene, per la società e per noi».

Adesso c’è il Pallone d’Argento. Nell’ultima conta dei voti, Mattia è in seconda posizione con 1.607 punti, «altra bella soddisfazione. Perché oltre ai voti che raccogliamo in famiglia e con gli amici, ci sono anche quelli di altri sportivi che hanno capito lo spirito dell’iniziativa e quello che facciamo in campo: passione e tanta voglia di migliorare allenamento dopo allenamento».

Mattia ha le idee ben chiare per il suo futuro. Studia all’Istituto Salesiani San Zeno in Borgo Milano per diventare perito energetico, «uno dei lavori del futuro. Poi ci sarà l’università e un lavoro autonomo». Difficile trovare ragazzi così giovani così decisi e determinati in merito al proprio futuro. Dopo le giovanili al Castelnuovo, c’è stata l’Ambrosiana, ancora il Castelnuovo e il Pescantina. Dall’inizio della stagione è al Pastrengo in categoria, «dove mi trovo molto bene», e a detta di molti esperti del calcio dilettantistico veronese Mattia è destinato a categorie superiori vista la sua ottima tecnica e reattività: un po’ come Guglielmo Vicario, il portiere del Tottenham suo punto di riferimento. Rimane sempre quel lieve rammarico, «perché ho sempre avuto il fiuto del gol. È una cosa istintiva e quando ero più piccolo mi divertivo un sacco. Adesso, però, c’è da difendere tutti i costi la porta del Pastrengo». Per concludere Mattia dove potrebbe vedersi alla fine del Pallone d’Argento? «Sul podio sicuramente».

Luca Sguazzardo

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