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pallone d'Oro

Martone nuovo fulcro del Mozzecane: «Alla Clivense ero chiuso». I primi passi con Udogie

Fabio Martone, qui con la maglia Clivense
Fabio Martone, qui con la maglia Clivense
Fabio Martone, qui con la maglia Clivense
Fabio Martone, qui con la maglia Clivense

L’aria del Pallone d’oro mette le ali a Fabio Martone, centrocampista del Mozzecane.

Il ventunenne di Sommacampagna dopo l’inizio di stagione alla Clivense è approdato alla corte dell’ambizioso presidente Riccardo Montefameglio.

«Alla Clivense ero chiuso, avevo poco possibilità di giocare in una rosa che contava in estate trentun giocatori. A dicembre sono quindi sceso in Eccellenza e ora siamo in piena lotta per mantenere la categoria», racconta il giocatore che dopo i primi calci nel comune di residenza è passato nelle giovanili del Verona dove ha giocato con Destiny Udogie, il talento approdato al Tottenham via Udine.

«Ho il suo numero di telefono. L’ultima volta che l’ho sentito è stato un anno fa. Abbiamo frequentato anche la stessa scuola al Pindemonte», riprende Martone concentrato sulla salvezza da conquistare.

«Al momento siamo due punti sopra la zona playout ma ci aspettano quattro partite toste. Non sarà facile ma metteremo in campo tutto il nostro impegno per raggiungere l’obiettivo. Mi piacerebbe continuare a giocare qui. La società è organizzata e c’è la volontà di fare un ulteriore salto di qualità». Fabio dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del Verona è passato al Caldiero, in serie D, giocando una decina di partite e segnando un gol. In mezzo la rottura al crociato.

La ripartenza sempre dal Caldiero, nel 2021, dove ha messo in fila diciassette presenze e una rete. Il campionato scorso il cambio di casacca destinazione Villafranca con ventidue gare e due reti. «Sarei un trequartista ma negli ultimi mesi ho indietreggiato la posizione in campo e vengo regolarmente schierato come mediano. Sono ambidestro e tecnicamente non male. I calci piazzati sono la mia specialità», si racconta Fabio simpatizzante del Milan e con Pirlo il giocatore da seguire. «Mister Colantuoni vuole sempre veder palla a terra ma su certi campi non è facile».

In merito al Pallone d’oro ha le idee chiare. «Un’ottima vetrina per il calcio dilettante e in questa edizione farò il possibile per provare a centrare il podio». A dargli una mano a raccogliere i tagliandi una “squadra” capitanata dal nonno Valter. Ma non solo, «con lui ci sono mamma e papà oltre ad Aurora, la mia ragazza».

Stefano Joppi

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