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IL DIFENSORE

«La gara mi affascina. Continuerei a Caldiero»

Baldani: «Grazie a genitori e amici per il sostegno Vorrei restare in D e fare meglio di quest'anno»
Nicolò Baldani  Il difensore centrale in azione con la maglia del Caldiero
Nicolò Baldani Il difensore centrale in azione con la maglia del Caldiero
Nicolò Baldani  Il difensore centrale in azione con la maglia del Caldiero
Nicolò Baldani Il difensore centrale in azione con la maglia del Caldiero

È raggiante Nicolò Baldani, ventunenne difensore centrale del Caldiero. Ha appena firmato il rinnovo contrattuale con la società termale e per lui si spalancano le porte della quinta stagione consecutiva con la casacca gialloverde del presidentissimo Filippo Berti. Un obiettivo raggiunto. L’altro, più scanzonato e giocoso, è quello della scalata al Pallone d’Oro. Una percorso, quest’ultimo, che conosce molto bene. «L’ultima volta, due anni fa, sono arrivato sesto assoluto. Meglio era andata quando indossavo la maglia della Provese, in Eccellenza: mi piazzai il gradino sotto il podio. Vediamo cosa riusciamo a fare ora, di certo la ricerca dei tagliandi de L’Arena continuerà fino all’ultimo», afferma Nicolò di San Massimo. «Tra papà e mamma, parenti e amici abbiamo formato una bella rete di contatti che tocca anche Bussolengo. Qui i miei genitori hanno due negozi di abbigliamento dove lavoro anch’io. Una volta concluso gli studi al liceo scientifico Fracastoro, a Verona, ho deciso di abbracciare subito il mondo del lavoro nell’azienda di famiglia. Questo mi permette anche di cullare la speranza di approdare al calcio professionistico». Un sogno che va alimentato magari pensando al suo ex compagno, nelle giovanili del Chievo, Emanuel Vignato in forza al Bologna. «Noi lui è fuori concorso, è un fenomeno. Si sapeva già allora che avrebbe fatto carriera. Impossibile seguire le sue orme. Io devo puntare su caratteristiche ben diverse che vanno dall’applicazione, mentalità, tenacia e voglia di migliorare anno dopo anno. Ho l’età ancora giusta per puntare al salto di categoria. Il massimo sarebbe con la maglia del Caldiero. La società ha deciso di rinnovare l’impegno in serie D e di far meglio di quanto realizzato nella stagione appena conclusa, dove abbiamo mancato di poco i play off. Il livello del girone, rispetto all’anno precedente, si è alzato soprattutto nelle posizioni d ivertice e forse non è un caso se non abbiamo mai vinto contro le prime. Guai però a derubricare l’annata come insoddisfacente. Diciamo che se non fosse stato per qualche punto perso contro avversari abbordabili saremmo qui a fare discorsi d’altro tipo», continua Baldani felice delle sue prestazioni. «Nella seconda parte del torneo ho giocato parecchio e in un ruolo inedito che mi ha dato grande soddisfazioni. Sono passato da terzino sinistro a centrale difensivo, acquisendo il passo e i movimenti giusti. Ringrazio mister Chiecchi per avermi spinto e convinto al cambiamento. Cacciatore? Prima un compagno di squadra splendido, umile. In pratica uno di noi nonostante la sua incredibile carriera di giocatore professionista. Una volta promosso come allenatore è diventato sempre un riferimento al quale magari ci rivolgiamo con maggior distacco come impone il suo nuovo ruolo», conclude Baldani che dopo le giovanili con il Chievo, arrivando dai baby del San Massimo, ha bruciato le tappe giocando negli Allievi del Villafranca, al Lugagnano in Promozione, Provese in Eccellenza e poi Caldiero in serie D. Nel mirino, alla soglia dei ventidue anni che spegnerà il prossimo 10 dicembre, c’è la Lega Pro. «So di giocatori che hanno debuttato nelle Terza serie a ventiquattro anni e ora giocano in B». Chiaro il riferimento Federico Baschirotto, fratello del suo compagno di squadra Francesco. Uno di famiglia in casa Baldani.•.

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