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Tragedia a Rotzo

Il dramma di Andrea caduto dall'Altar Knotto. Nei giorni scorsi aveva perso un caro amico

Il recupero del Soccorso alpino

Su richiesta dei carabinieri, il personale del Soccorso alpino è tornato ieri, domenica 22 agosto, sotto l'Altar Knotto e ha ritrovato il cellulare appartenente ad Andrea Mazzetto, il rodigino di 30 anni deceduto sabato in seguito a una caduta di cento metri, nel dirupo, avvenuta proprio nel tentativo di recuperare il telefonino sfuggitogli di mano durante un'escursione in compagnia della fidanzata, Sara Bragante, 27 anni, di Guarda Veneta (Rovigo). Pur convinti che la tragedia sia dovuta a una terribile fatalità, i militi delle stazioni di Asiago e di Canove con il coordinamento del comando compagnia di Thiene, stanno completando le indagini per ricostruire con precisione la dinamica ed escludere responsabilità. L'analisi del telefonino, e soprattutto delle immagini in esso contenute, si rende necessaria prima che la magistratura conceda il nulla osta per la sepoltura. Il telefonino è stato recuperato dal Soccorso Alpino sulla prima cengia sottostante la conformazione rocciosa, circa 5 metri più in basso.

Mazzetto faceva il decoratore edile, professione che da qualche anno svolgeva in autonomia, come titolare di una propria azienda. La tragedia ha un collegamento inquietante con la vicenda di un altro rodigino, Luca Nogaris, morto pochi giorni fa a New York in circostanze ancora da chiarire: nell'impresa del papà di Nogaris, Mazzetto aveva imparato la professione di imbianchino insieme a Luca. I due erano rimasti amici e avevano condiviso spesso lavori. Tra i vecchi post di Instagram della giovane vittima, molto attivo sui social insieme alla fidanzata, c'è anche una frase che ora risuona tristemente attuale: «Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. È il miracolo dell’attimo: essere, vedere o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia… Oggi sappiamo che è l’attimo a salvarci…».

La fidanzata Sara Bragante, visitata all'ospedale di Asiago, è stata dimessa e affidata ai suoi familiari. Su Instagram, sotto l'ultimo scatto, effettuato poco prima della tragedia, la ragazza ha aggiunto la frase "La nostra maledetta ultima foto insieme". Sabato sera ad Asiago erano arrivati anche i genitori della vittima, papà Giovanni e mamma Rosanna, accompagnati dal figlio Enrico. «È l'ennesima tragedia che colpisce la comunità altopianese in quest'estate terribile - commenta il sindaco di Rotzo, Lucio Spagnolo -. Un'estate nella quale mai come prima la presenza del soccorso alpino e dei vigili del fuoco sul territorio si è resa indispensabile. Sono persone che meritano davvero tutta la nostra gratitudine».

Gerardo Rigoni

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