<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Coppa delle Nazioni

Viviani trionfa a Glasgow con la maglia iridata

Elia Viviani esulta a Glasgow
Elia Viviani esulta a Glasgow
Elia Viviani esulta a Glasgow
Elia Viviani esulta a Glasgow

Alla prima uscita con la maglia iridata conquistata al velodromo di Roubaix nell’Eliminazione, Elia Viviani ha vinto la prima prova di Coppa delle Nazioni nella stessa specialità. Ha regalato così il primo successo agli azzurri di Marco Villa (ora commissario tecnico anche delle donne) nella manifestazione che, da quest’anno, sostituisce la Coppa del mondo.
Viviani, in Coppa del mondo, non aveva mai vinto. Ha quasi sempre affrontato questi meeting in preparazione a obiettivi più importanti. L’appuntamento di Glasgow è stato inserito in un particolare periodo di lavoro per gli stradisti, tra le classiche del Nord e la preparazione per il Giro d’Italia. Elia ha rinunciato alla Roubaix per sostenere, anche a Glasgow, un lavoro che possa essere utile per le volate del Giro d’Italia, ormai prossimo (comincia il 6 maggio). In attesa che l’Ineos definisca la formazione (che avrà in Carapaz un candidato alla vittoria finale), Viviani, che comincia a essere denominato, accanto a «Il Profeta», il «Grande vecchio» della pista italiana, si è preso una bella soddisfazione che dà morale. Non è stata una vittoria facile. Viviani stesso parla di «gara sofferta, in particolare all’inizio, perché il ritmo era altissimo». «Venendo dall’attività su strada», dice, «avevo bisogno di sbloccarmi, di ritrovare il ritmo giusto per la pista, cosa che è avvenuta dopo alcuni minuti. A quel punto, sono andato in controllo».
Non sono mancati rischi. Elia ne ha corsi in un paio di volate a metà gara, ma nel finale ha dimostrato di averne più di ogni altro. «È stata una lotta ad ogni giro», conferma, «ma giro dopo giro sono sempre andato meglio. Alla fine, l’olandese mi ha portato al limite quando ha sfoderato un attacco a pochi giri dalla conclusione, ma alla fine ce l’ho fatta». Quando sono rimasti in due, lui e Yoeri Havik, non c’è stata storia. Elia ha vinto nettamente. «È stata una bellissima vittoria e correre con addosso la maglia di campione del mondo, era la prima volta, è veramente speciale. Sono contento di essere riuscito a vincere alla prima gara disputata con questa maglia».
Non mancavano al via, avversari temibili, ma il francese Boudat è uscito al terzo sprint e lo spagnolo Mora Vedri al quinto. Quando sono rimasti in cinque, il giapponese Hashimoto, ultimo, è caduto coinvolgendo il suo connazionale Kuboki. Nella volata successiva è uscito il tedesco Teutenberg. Il ct Marco Villa non manca di fare i «complimenti a Elia che ha saputo centrare il risultato». Oggi, Viviani corre l’omnium.
A Glasgow, Michele Scartezzini ha corso la semifinale dell’inseguimento perso con la Gran Bretagna e la finalina persa con la Danimarca.

Renzo Puliero

Suggerimenti