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Serie c

Insulti razzisti a Sibi, la Virtus: «Orgogliosi di lui»

di Simone Antolini
Il giudice sportivo ha comminato una sanzione di 4.000 euro alla Pro Patria
La Virtus Verona è al fianco di Sibi Sheikh
La Virtus Verona è al fianco di Sibi Sheikh
La Virtus Verona è al fianco di Sibi Sheikh
La Virtus Verona è al fianco di Sibi Sheikh

La Virtus Verona, con un post su Facebook, si stringe attorno al suo portiere Sheikh Sibi, oggetto di insulti di matrice razziale, piovuti dal settore ospiti nel corso della gara tra Virtus e Pro Patria.

Nei primi minuti della ripresa Sibi ha abbandonato la porta per andare a protestare con il guardalinee per gli insulti ricevuti.

Da parte di alcuni giocatori della Pro Patria è arrivato un gesto di solidarietà e la partita poi è ripresa. Il malessere di Sibi, però, è covato in questi giorni. E in casa Virtus hanno deciso di dedicare un post al loro tesserato, oggetto degli insulti: «Uno per tutti, tutti per Sibi».

 

"Lo sport è passione e divertimento, una scuola di vita dove ci si confronta con l’altro con lealtà e rispetto", si legge nel post. "La Virtus Verona è al fianco di Sibi Sheikh, profondamente addolorato per essere stato vittima di insulti a sfondo razzista dal settore ospiti nel corso dell'ultimo incontro di campionato al Gavagnin-Nocini. Noi che abbiamo una storia che ha nell'inclusione e nell'attenzione verso il prossimo valori assoluti, esprimiamo a lui la nostra solidarietà e la vicinanza per comportamenti che nulla hanno in comune con i principi fondanti del mondo dello sport e quelli della convivenza civile. La Virtus Verona è orgogliosa di avere Sibi tra le proprie fila, grande portiere e stupenda persona".

Intanto il giudice sportivo ha comminato una sanzione di 4.000 euro alla Pro Patria motivandola così: "Per avere dieci dei suoi sostenitori, posizionati all'interno del Settore Tribuna Ospiti: 1. all’inizio del secondo tempo, proferito un epiteto razzista nei confronti di un calciatore della squadra avversaria, comportante offesa, denigrazione e insulto per motivi di razza, colore, nazionalità, origine anche etnica determinando, con tale condotta, un ritardo nell’avvio della ripresa del gioco di tre minuti; 2. al 4° minuto del secondo tempo, proferito ululati, comportanti offesa, denigrazione e insulto per motivi di razza, colore, nazionalità, origine anche etnica, nei confronti del medesimo calciatore della squadra avversaria".

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