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Il medagliere

Tokyo, le prime otto medaglie dell'Italia: dal nuoto allo skeet

Le prime otto medaglie a Tokyo 2020
Le prime otto medaglie a Tokyo 2020
Le prime otto medaglie a Tokyo 2020
Le prime otto medaglie a Tokyo 2020

L'Italia si sveglia con  un medagliere più ricco alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Nella notte italiana, infatti, gli azzurri del nuoto conquistano un altro argento e un altro bronzo, e la 38enne azzurra Diana Bacosi si aggiudica l'argento nella gara di Skeet donne di Tokyo 2020, vinta dall’americana Amber English.

 

NUOTO. Il bronzo arriva da Nicolò Martinenghi nei 100 rana. «Ho avuto tante volte la nomea del giovane astro nascente della rana italiana e oggi finalmente mi sono tolto il peso di questa promessa che è diventata un po' una realtà. Questa gara è la mia consacrazione internazionale». Queste le parole ricche di emozione di  Martinenghi. «Ho cercato tanto questo momento nell’ultimo anno e mezzo di allenamenti. I 15 metri finali di ogni vasca erano rivolti un po' al pensiero di questa gara come mentalità - prosegue il 21enne varesino -. È una cosa che non potrò mai dimenticare, sul podio raramente ho aperto gli occhi perchè mi sono passate miliardi di emozioni davanti e miliardi di pensieri rivolti a tantissime persone che realmente hanno creduto in me e mi hanno supportato. Famiglia, allenatore, il team che mi segue, gli amici, la ragazza, chiunque mi abbia aiutato in questo percorso e forse ha creduto in me più di quanto ci credessi io. La dedico a tutti», chiosa Martinenghi.

 

La staffetta 4x100 sl maschile, composta da Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo è entrata nella storia chiudendo in 3’10«11, nuovo record italiano, battuta solo dagli Stati Uniti (3’08»97). Bronzo per l’Australia in 3’10«22. «Una gioia incredibile». Così, all’unisono, gli azzurri della 100 commentano l’argento olimpico conquistato a Tokyo. «Siamo felicissimi, siamo stati veramente bravi, una grande staffetta - ha dichiarato ai microfoni Rai Alessandro Miressi - Siamo veramente contenti e felici di questo argento». «Già ieri sapevamo di avere una buona possibilità di medaglia - ha spiegato Thomas Ceccon, che pochi prima dell’argento ha staccato il pass per la finale dei 100 dorso - Ho fatto la scelta di fare entrambe le gare, dato che ero andato bene nel dorso non potevo che fare altrettanto in staffetta. L’argento olimpico non è una cosa da tutti i giorni». «Non ho parole, no so come descrivere questo momento - ha ammesso Lorenzo Zazzeri - Abbiamo scritto una pagina bellissima di storia e sono felicissimo di far parte di questo gruppo: siamo uniti, ci siamo abbracciati anche prima di partire, eravamo convintissimi di poter fare una grande gara». «Per me - ha concluso un incredulo Manuel Frigo - era impensabile soltanto tre anni fa essere qui e ora arriva addirittura una medaglia. Quando la vedrò ci crederò».

 

PESISTICA. Mirko Zanni conquista la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo. Il 23enne di Pordenone, impegnato nella categoria fino a 67 kg, solleva 322 kg di totale, nuovo record italiano e personale, piazzandosi alle spalle del cinese Chen (332) e del colombiano Mosquera Lozano (331). L’atleta del CS Esercito, che è arrivato alla gara da vice campione europeo in carica, è riuscito a sollevare 1 kg più del suo diretto avversario il coreano Han, che ha chiuso con 321.

«Tutto ciò che ho fatto finora ora ha un senso - dice emozionatissimo Mirko Zanni con il bronzo al collo - Sono convinto che sarò l’apripista di una nuova era, arriveranno altre medaglie perché siamo una squadra unita, lavoriamo bene, ci sono atleti importanti e seguiamo il progetto della Federazione». Una medaglia che mancava alla pesistica azzurra da 37 anni, dall’oro conquistato da Norbert Oberburger a Los Angeles nel 1984 e che ora è al collo di Mirko Zanni.

«Non so ancora in che pianeta sono in questo momento. Come accadde per le Olimpiadi giovanili di Nanchino nel 2014 siamo ancora una volta qui, con il bronzo al collo. Non posso essere più felice di così, sono davvero emozionato. Questa medaglia pesa dieci anni di lavoro, di allenamenti intensi, dolori, gioie, sacrifici, delusioni e tutto quello che c’è intorno. Pesa tanto ma tutto quello che ho fatto finora finalmente ha un senso. Dedico questa medaglia a mia mamma, mio papà, ai ragazzi della Pesistica Pordenone e a mio nonno, che all’ultima prova mi ha guardato da lassù» le parole dell’azzurro.

 

Medaglie «pesanti» che vanno ad aggiungersi  all'argento nel taekwondo di Dell'Aquila e nella sciabola di Samele, ai due bronzi di Elisa Longo Borghini (ciclismo in linea su strada) e Odette Giuffrida (Judo).

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