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Johnson profeta, la Tezenis torna tra le big. Questione di karma

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L'esultanza dopo la vittoria in gara-4 (foto Zattarin)
L'esultanza dopo la vittoria in gara-4 (foto Zattarin)
L'esultanza dopo la vittoria in gara-4 (foto Zattarin)
L'esultanza dopo la vittoria in gara-4 (foto Zattarin)

Ciascuno ha il suo karma. Quello che accompagna la Scaligera è stato svelato domenica sera, notte del trionfo play off e del ritorno in serie A. Esattamente 20 anni dopo l’ultima volta. Era il 27 aprile 2002, e Verona giocava in casa quell’ultima partita, vincendola 87-60, prima del fallimento. Indovinate quale era l’avversario? Udine. E proprio contro i friulani Verona ha chiuso il cerchio, riprendendosi la massima serie.

Coincidenze? Per chi non ama vedere il significato nascosto tra gli astri, forse sì. Ma Udine è comunque entrata, a sua insaputa, nel destino di Verona. Ricordo, quello di 20 anni fa, che veniva accompagnato da lacrime pesanti. Ricordo, quello di oggi, che porta con sé commozione che sa tanto di liberazione. E poi c’è Xavier Johnson, l’americano sciamano di Verona. Dopo la vittoria in clamorosa rimonta contro Scafati, mister «X» si era presentato in sala stampa dicendo: «Noi siamo i più forti. E noi possiamo vincere questo campionato». Pensiero confermato un pomeriggio al Vinitaly. «Sempre convinto che siamo noi i più forti». Aveva ragione lui. E la Verona di Ramagli, pur soffrendo non poco nelle serie play off contro Mantova e Pistoia, ha saputo prendersi, al momento giusto, la storia.

Ora tocca alla famiglia Pedrollo, al decimo anno di reggenza, portare avanti il club di via Cristofoli. «Bravissimi tutti» ha raccontato un commosso Gianluigi Pedrollo. «Fin qui ci siamo arrivati. E adesso inizia una nuova storia. Servono soldi». Serve condivisione. Ma il Pedrollo uscito frastornato domenica sera dal Forum era presidente felice e caricatissimo. Cambierà la faccia della Scaligera, cambierà il percorso economico, andranno fissati nuovi obiettivi tecnici. Ripartendo da una certezza: Alessandro Ramagli. Legato per altre due stagioni a Verona.

Intanto, si può già buttare un occhio al futuro e ai nuovi avversari della Scaligera che ritrova, sulla sua strada, le grandi piazza della pallacanestro italiana. Come Milano con l’Olimpia o Bologna con la Virtus. Torna anche il derby con Treviso e si rivedrà Trieste. E la sfida sempre piacevole con Trento. Veri affronterà anche Reggio Emilia, club speciale per Ale Frosini, che molto ha dato alla società emiliana. Poi ci sono le altre: Brescia, Tortona, Sassari, Varese. E ancora il fascino della sfida con la Reyer Venezia poi Brindisi, Pesaro e Napoli. Aspettando la vincente della sfida tra Cantù e Scafati. Con il cuore placido, in totale relax. «Perchè oggi» conferma il vicepresidente Giorgio Pedrollo, «abbiamo voglia di festeggiare un’impresa straordinaria».

Simone Antolini

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