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Rubate le bici di Ganna e compagni ai Mondiali di Roubaix, valgono 30mila euro l'una

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A sinistra Filippo Ganna ai Mondiali a Roubaix
A sinistra Filippo Ganna ai Mondiali a Roubaix
A sinistra Filippo Ganna ai Mondiali a Roubaix
A sinistra Filippo Ganna ai Mondiali a Roubaix

Ganna e compagni sono rientrati dalla Francia, le loro biciclette «d’oro» - e non solo quelle - no. Dopo i clamorosi successi ai Mondiali di Roubaix, l’Italpista è stata vittima di un furto da almeno 400 mila euro. Venti biciclette, tra cui 15 bolidi da crono, sono sparite dal furgone parcheggiato davanti all’albergo. E il caso diventa l’ennesimo derby con i cugini transalpini. «Avevamo detto agli italiani di lasciarle al velodromo», dice la polizia locale, mentre l’AFP sottolinea che «gli italiani si fanno rubare le bici» Il furgone era stato caricato a tarda sera e oggi avrebbe dovuto riportare le bici in Italia. È rimasto parcheggiato tutta la notte davanti all’hotel che ospita la nazionale per questa trasferta: stamane, al risveglio, la brutta sorpresa.

Se giovedì Jonathan Milan, Liam Bertazzo, Simone Consonni e Filippo Ganna hanno respinto l’assalto francese nell’inseguimento, ora tocca far fronte alle dichiarazioni dei vertici della Police nationale. «Hanno trascurato la raccomandazione di lasciare le bici, fino alla partenza, all’interno del velodromo», ha spiegato Yannick Gomez, direttore aggiunto della Direzione centrale della pubblica sicurezza. Secondo la polizia francese, quindi, il furgone con le bici degli azzurri è rimasto «senza sorveglianza per diverse ore» davanti all’hotel di Marcq-en-Baroeul. Di tutt’altro parere la Federciclismo, secondo cui «dai primi rilevamenti della polizia è emerso che si è trattata di opera di professionisti», persone che «sapevano quale furgone scassinare, nonostante i controlli del parcheggio privato e custodito in cui si trovava il mezzo».

Ognuna delle 15 bici da crono rubate vale tra i 25 e i 30 mila euro. Ma si tratta di mezzi realizzati su misura, con manubri stampati in 3d. Se sul mercato dei ciclisti non possono trovare spazio, diverso è il discorso per quello dei collezionisti. «È stata opera di professionisti ben organizzati - commenta il capo delegazione a Roubaix, Roberto Amadio -. Sapevamo della difficoltà, da questo punto di vista, della trasferta e per questo abbiamo scelto di soggiornare in un albergo con parcheggio privato e controllato pur a costo di spostamenti giornalieri più impegnativi». L’hotel in effetti dista nove chilometri dal velodromo. Insomma, ieri era Bartali al Tour de France, oggi Ganna ai Mondiali di Roubaix. Ma l’intramontabile Paolo Conte resta sempre attuale: «E i francesi ci rispettano...».

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