Battere i rivali sul Col du Portet non gli è bastato, così Tadej Pogacar il giorno dopo fa sua con autorità anche la 18/a tappa, quella col mitico Tourmalet, per bissare la vittoria sui Pirenei sotto gli occhi del presidente francese, Emmanuel Macron, e far capire a tutti che è un atleta quasi imbattibile quello che indosserà fino a Parigi la maglia gialla del Tour. Come l’altro ieri, il danese Jonas Vingegaard e l’equadoriano Richard Carapaz tengono il suo passo, ma solo fino a quando lo sloveno lo permette, per poi staccarli sulle ultime rampe prima del traguardo di Luz Ardiden, l’ultimo in salita della corsa. La nuova impresa dello sloveno ha un prologo inatteso, con una perquisizione nell’hotel del team Bahrain Victorious, squadra dell’italiano Sonny Colbrelli, che sarebbe nel mirino di un’inchiesta della magistratura francese sull’uso di sostanze vietate nell’attività sportiva. Un’ombra su un’edizione della corsa che per ora porta solo il sigillo di Pogacar.•.