I 31 gradi con il 64% di umidità non fermano Antonella Palmisano, oro in 1:29:12 nei 20km della marcia, come il giorno prima aveva fatto Massimo Stano.
Era arrivata Tokyo non in condizioni fisiche tutt'altro che buone, ma si sente così forte che affronta gli ultimi 100 metri con il Tricolore sulle spalle, le sfugge ma vince con 25” di vantaggio dalla colombiana Arenas e 45” dalla cinese Liu, la favorita.
Calda, caldissima Sapporo, condizioni climatiche che influiscono non poco sull’avvio di gara, tutt’altro che esagerato: ritmi tranquilli (media 4:40) nei primi tre chilometri, una prima accelerata a 4:31 al quarto km e poi il passaggio al quinto km a 23:04. Antonella Palmisano è sempre davanti, concentrata, attenta, marcata dalle cinesi Liu, Yang e Qieyang, le tre favorite d’obbligo sul podio dell’ultima rassegna iridata di Doha. La pugliese sferra l’attacco decisivo al quindicesimo chilometro, con un cambio di ritmo devastante, sensazionale, un’azione che piega la resistenza delle tre rivali cinesi Liu, Yang e Qieyang. 1h29:12 il tempo della tarantina di Mottola, regina dell’universo nel giorno del suo trentesimo compleanno, per la gioia del suo coach Patrizio Parcesepe che a sua volta firma l’impresa storica di due ori olimpici in due giorni (è anche l’allenatore di Stano). Argento alla colombiana Arenas (1h29:37), bronzo alla cinese Liu Hong (1h29:57).
L’atletica italiana non aveva mai vinto quattro ori olimpici nella storia delle Olimpiadi: erano stati al massimo tre, nelle edizioni di Mosca 1980 e di Los Angeles 1984. Per l'Italia è l'ottavo oro, eguagliati i successi di Roma 1960 e Los Angeles 1932 con 36 medaglie, sale all'ottavo posto e supera la Francia.
Record poi superato con l'oro di Luigi Busà nel karate.