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Il trail

Fenomeno Tanara: trionfa nella Lessinia Legend. «Ho scelto i 68 km all'ultimo»

Il 21enne Mattia Tanara ha vinto la Lessinia Legend Run, trail di 68 chilometri fra Lessinia e Carega, al confine fra le province di Verona e Trento
Mattia Tanara vincitore della Lessinia Legend Run 2022
Mattia Tanara vincitore della Lessinia Legend Run 2022
Mattia Tanara vincitore della Lessinia Legend Run 2022
Mattia Tanara vincitore della Lessinia Legend Run 2022

«Nessun posto è bello come casa mia»: quello che dice Dorothy nel Mago di Oz lo conferma Mattia Tanara. Ogni chilometro percorso dei 68 tracciati dalla Lessinia Legend Run lo carica di forza. «Vincere in casa è l’emozione più bella che possa esserci. Non è stato facile correre tutti quei chilometri e devo dire che la mattina della gara l’agitazione si è fatta sentire ma d’altronde qui non potevo assolutamente sbagliare. Ringrazio tutti gli amici che sono venuti a vedermi sul percorso e all’arrivo, spero di avervi fatto emozionare quanto mi sono emozionato io negli ultimi metri di gara», racconta Mattia, vincitore sul tracciato più lungo della quinta edizione della Lessina Legend Run, contro altri ottocento partecipanti.
 

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«Ho cambiato percorso mezz'ora prima»

In 85 hanno gareggiato sui 68 chilometri con 4805 metri di dislivello positivo, i rimanenti spartiti fra i 47 km (3460md+), 30 km (1970md+), 20 km (1028 md+) e 10km (490md+). 
Favorito del percorso e per il fatto di correre in casa? «Conosco ogni sasso, non lo nascondo, il tifo degli amici mi ha caricato, però mi sentivo addosso una pesante pressione e non volevo deludere nessuno», questo il primo scoglio da superare, non i 4800 metri di dislivello. C’è stato l’happening. «Mi ero iscritto alla gara dei 47 km ma ritirando il pettorale gli amici mi hanno bonariamente sfidato a gareggiare sul percorso più lungo. Mezz'ora prima della chiusura delle iscrizioni cambio il pettorale». 
Una decisione avventata al primo acchito e che gli creato ansia la mattina della corsa. «La bella idea della vigilia si è fatta sentire al momento del via: agitazione ai massimi livelli, non ero certo di arrivare alla fine». 

 

4800 metri di dislivello

Ed è stata baciata dal risultato: ci ha impiegato 8 ore e 2’, e per 46 chilometri gli è rimasto incollato Francesco Lorenzi, altro runner scaligero che nei rimanenti 22 si è arreso al passo di Tanara arrivando al traguardo 12’ dopo, distacco contenuto. «Come prendere un minuto in una 10 chilometri, niente di eclatante», rimarca il vincitore, classe 2000, che abita e lavora a Badia Calavena, e si allena tre, quattro volte la settimana, un’ottantina di chilometri in totale: «Il lavoro impiegatizio me lo consente», racconta lui. 

 

Mattia Tanara vincitore con Francesco Lorenzi, secondo classificato
Mattia Tanara vincitore con Francesco Lorenzi, secondo classificato


Ma 4800 metri di dislivello positivo non sono bruscolini. «Sì: prima in su, poi in giù, dalla piazza di Velo Veronese, toccando i comuni di Selva di Progno e Giazza, sconfinando in Trentino al rifugio Scalorbi, rientrando da Bosco Chiesanuova e Roverè, e di nuovo a Velo. Temevo di entrare in crisi, invece ad ogni chilometro percorso mi sentivo più forte». 
Questo è stato il suo ventesimo trail, una bella stagione iniziata ad aprile e che si concluderà il 18 settembre, con l’unico rammarico di aver dovuto rinunciare alla maglia azzurra e quindi al Mondiale di skyrunning in Piemonte di questi giorni. «Ero convocato ma per il cambio di regolamento della federazione mondiale (Isf) la nostra Fisky ha dovuto ridurre il numero dei partecipanti e mi ha chiesto di rinunciare visto che ero il più giovane della squadra». Una scelta, quella della federazione, che appare poco accorta: lo scorso anno ai Mondiali di Andorra il veronese concluse i 42 chilometri in quinta posizione, primo fra gli azzurri. 

Anna Perlini

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