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La conferenza stampa del tecnico del Verona

Juric: «A Genova per giocarcela. Pazzini? Su di lui sbagliavo, gli ho chiesto scusa»

La conferenza stampa del tecnico del Verona
Juric in conferenza stampa (Fotoexpress)
Juric in conferenza stampa (Fotoexpress)
Juric cs pre Genoa

Ivan Juric ha parlato alla vigilia dell'ultima gara della stagione, nella quale il Verona affronterà il Genoa: i rossoblù, ex squadra del tecnico dell'Hellas, in caso di mancato successo potrebbero retrocedere in Serie B.

 

IL GENOA

«L'ultima partita col Genoa? Pretendo che i ragazzi facciano una partita seria, interpretata nel modo giusto, sempre con la massima attenzione. Chi ama il calcio, come noi, è giusto che onori questo impegno, ed è questo il modo in cui la stiamo preparando, qualsiasi altro tipo di discorso non può che darmi fastidio, e tanto. È vero che ci hanno dato tanti giocatori, che Veloso è sposato con la figlia di Preziosi e che io sono stato là 9 anni, ma io interpreto il calcio così e voglio andare a giocarmela. Avremo nuovamente Rrahmani, mentre in porta ci sarà ancora Radunovic, che si è meritato la riconferma».

 

LA RETROCESSIONE DIGNITOSA?

«Cosa intendevo quando ho detto che la Società mi aveva chiesto una retrocessione dignitosa? Semplice: la nostra Società è molto attenta ai conti e al bilancio, che devono sempre essere a posto per garantire continuità al Club. Poi è ovvio che mi è stato chiesto di provare a salvare la squadra, rispettando il budget che mi era stato messo a disposizione».

 

LA PROSSIMA STAGIONE

«Ci sono degli elementi della squadra attuale ai quali non vogliamo rinunciare e che vogliamo confermare per la prossima stagione. Questa è la prima cosa che vogliamo fare, assieme al Direttore Sportivo D'Amico. Partiamo da una base migliore dello scorso anno, quando comunque l'obiettivo è sempre stato quello di salvarci, base alla quale aggiungere elementi importanti per creare una rosa competitiva. Sorprese? Silvestri, anche grazie al grande lavoro del preparatore Cataldi. Poi Kumbulla, ovviamente, ma anche Zaccagni è cresciuto tantissimo. Pessina? Per noi è davvero importante, lo vorrei ancora qui, così come Gunter».

 

LE SCUSE A PAZZINI

«Ho sempre fatto le scelte su base tecnica, non umana. Su di lui mi ero sbagliato, lo avevo sottovalutato e mi sono scusato con lui».

 

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