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Setti non toglie, ma aggiunge

Sogliano per il miracolo, tre mosse per l’Hellas

Il tecnico e Marroccu sono rimasti al loro posto. Mercato aggressivo: almeno quattro ritocchi per la rosa in difficoltà. «Pressione» sul gruppo
Sean Sogliano torna a Verona sette anni dopo il suo addio. A destra Bocchetti (sopra) e Marroccu
Sean Sogliano torna a Verona sette anni dopo il suo addio. A destra Bocchetti (sopra) e Marroccu
Sean Sogliano torna a Verona sette anni dopo il suo addio. A destra Bocchetti (sopra) e Marroccu
Sean Sogliano torna a Verona sette anni dopo il suo addio. A destra Bocchetti (sopra) e Marroccu

A Verona per un miracolo. A Verona dopo sette anni. A Verona con il ricordo della prima (Modena 24 agosto 2012, uno a uno con i canarini rete di Bacinovic) e dell’ultima volta (30 maggio 2015, due a due con la Juve) da direttore dei gialloblù. A Sean Sogliano, arrivato a sorpresa in queste ore, l’Hellas consegnerà la sua smisurata preghiera: salvare una stagione che fin qui non ha nulla (o poco) da salvare.

Sean è temperamentale. Ha dimostrato, in passato, di conoscere il mercato d’oltreoceano. Hombre vertical. Proprio per questo, ad intervalli, scomodo. Verona gli ha lasciato un ricordo commosso. Lui ha lasciato a chi tifa Hellas, anni belli e di prodezze. Piacere a tutti è impossibile. Sean è uno che non punta al plebiscito ma alla sostanza. Setti gli chiederà di spazzare via le nebbie dell’irrequietudine. Ma il presidente (nei suoi limiti) dovrà dare carta bianca a Sogliano. Perchè, fin qui c’è poco da salvare. E allora, giusto affidarsi ad un interventista che deve essere lasciato libero di intervenire.

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Mossa prima: la protezione

Sogliano sa essere perfetto parafulmine per il tecnico, per la squadra, per la società. Mette le sue spalle larghe. Le metterà anche stavolta. Ma vuole compagni di viaggio fedeli. Soprattutto, Sogliano non è un alibi per nessuno. Se Setti lo ha scelto deve avere ben chiaro questo concetto. Poi, sia inteso: Verona è un’occasionissima professionale per Sean. Di quelle che “vale la pena provarci“ per tornare sotto luci di una ribalta dimenticata. La serie A è sempre la serie A, vista anche dall’ultimo posto.

Mossa seconda: Sogliano deve mettere mano “pesantemente“ agli equilibri della squadra

Ma la sua dovrà essere soprattutto rivoluzione sul piano concettuale: l’ultimo Hellas, che pur non si è arreso, ha perso troppo e deve essere cambiato, per quanto sia possibile, nel suo dna. Serve un difensore di taglia e spessore. Serve un jolly per una mediana che ha perso il suo fuoco sacro. Serve una punta in grado di riaccendere l’attacco del Verona: più un brevilineo che un marcantonio. Serve un universale che abbia le caratteristiche del leader.

E, dal prossimo mercato del Verona si capirà se il club ha deciso di giocarsi fino in fondo tutte le sue carte per le serie A o se, nei ragionamenti di prospettiva c’è comunque consapevolezza di voler provare a salvare il salvabile pensando, però, anche a scelte potenzialmente funzionali anche per una ripartenza dalla B.

Mossa terza: Bocchetti

Per Setti è allenatore di prospettiva. Lo sarà anche per Sogliano? Il presidente, insieme al nuovo responsabile dell’area tecnica (questo il ruolo pensato per Marroccu) ha creato grande aspettativa per l’allenatore promosso in corsa alla guida della prima squadra. Ma i risultati condannano il giovane tecnico, così come avevano reso sacrificabile Cioffi. Ora c’è da capire se il nuovo Sogliano sarà interventista o pompiere dentro a una situazione che non ammette più mezze misure. Serve il suo intuito di mercato, serve avere strategia austera ma efficace, serve usare bastone e carota con un gruppo che non può minimamente perdere per strada anche la minima speranza di centrare una salvezza ancora possibile.

Serve un miracolo, insomma. Dentro ad una stagione che rappresenta già uno spartiacque con il passato più recente. Non esiste più il Verona dei croati. E oggi c’è da capire cosa può nascere, comunque vadano le cose.

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Simone Antolini

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