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A tu per tu

Montipò, baluardo Hellas: «C’è tanta voglia di riscatto»

Il portiere tra i migliori di questo inizio stagione guarda con la tensione giusta al posticipo di lunedì sera
Lorenzo Montipò in allenamento: da alcune stagioni i portieri gialloblù sono affidati a Massimo Cataldi
Lorenzo Montipò in allenamento: da alcune stagioni i portieri gialloblù sono affidati a Massimo Cataldi
Lorenzo Montipò in allenamento: da alcune stagioni i portieri gialloblù sono affidati a Massimo Cataldi
Lorenzo Montipò in allenamento: da alcune stagioni i portieri gialloblù sono affidati a Massimo Cataldi

«Lavoro per onorare questa maglia. Gli applausi della Curva Sud mi inorgogliscono». Poche parole ma sempre mirate. Lorenzo Montipò, suo malgrado, è il gialloblù più in evidenza di questo inizio di campionato. Parata dopo parata ha cancellato già nella passata stagione il ricordo dell’ottimo Marco Silvestri. Attento tra i pali e forti pure nelle uscite in mezzo a tanti corazzieri. Nelle ultime giornate ha respinto anche un rigore ma non è bastato per evitare il ko a Firenze. «Sono contento» dice, «perchè il primo penalty contro l’ho sventato. Era dalla passata stagione con la Samp che non paravo un rigore. Fa piacere, peccato non sia servito a molto».

 

L'Hellas ha bisogno di trovare un equilibrio

Insistiamo su quello che è stato davvero l’ultimo baluardo del Verona. Sempre battuto ma anche sempre tra i più positivi. «Non è sufficiente» racconta Montipò, «essere tra i migliori in campo. Bisogna trovare il nostro equilibrio e far punti. La parata più bella? Credo a Roma con la Lazio. Il tiro di Basic era potente e poi ero anche coperto». Ma è cambiato il modo di parare quest’anno rispetto all’anno scorso? Può incidere il modo di stare in campo dei compagni? «Non credo» risponde Lorenzo, «non noto questa differenza. Sono stato sollecitato molto ma ci sta. Nessuno però si sta tirando indietro, sono sicuro che risaliremo la china verso posizioni di classifica più tranquille e conformi alle potenzialità della nostra rosa».

Non vuole tanto parlare di sè. Montipò è perfettamente calato nel ruolo. Un portiere è eternamente in lotta tra esaltazione e solitudine. Unico a poter usare le mani, unico con la maglia differente, e anche il primo ad andare incontro al boia come diceva lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano. La verità è che lunedì sera per qualcuno potrebbe essere una partita da dentro o fuori. «Ci stiamo preparando bene» precisa il numero uno gialloblù, «durante la sosta il mister ha ribadito che il nostro atteggiamento è quello giusto. C’è voglia di rivalsa e lo spirito giusto. La squadra è concentrata sull’obiettivo salvezza». 

 

Una squadra di grandi tiratori

A Peschiera è stato possibile lavorare molto su quei calciatori che sono arrivati in ritardo. A proposito, chi calcia meglio tra Verdi, Veloso e Hrustic. «Quest’anno» rivela Montipò, «abbiamo grandi tiratori. Gran mancino quello di Hrustic. Il capitano (Veloso ndr) calcia molto bene con l’effetto ma il più pericoloso è Verdi. Simone usa con naturalezza entrambi i piedi e quindi non sai mai cosa aspettarti». Tra gli acquisti più azzeccati c’è senza dubbio quello del difensore svedese Hien. «Isak mi ha impressionato molto. Ha avuto un ambientamento velocissimo, forte fisicamente e tecnicamente».

Il Verona in queste sette gare ha messo in mostra parecchi giovani ma a volte è stato costretto a ricorrere pure a ragazzi inesperti. «Complimenti al vivaio gialloblù e al club» commenta Montipò, «e soprattutto al mister che non ha avuto paura nel lanciarli. Una cosa è certa, se non si rischia non si può mai capire se un ragazzo potrà o meno diventare un calciatore di Serie A». Nelle parole dell’estremo difensore gialloblù c’è insita la risposta pure a qualche debacle dei baby scaligeri. 

La testa è già rivolta al posticipo di lunedì sera. L’Udinese di Sottil ha messo insieme 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sola sconfitta. È a una sola lunghezza da Napoli e Atalanta, che guidano la classifica. «Arriva una delle formazioni più in forma del torneo. La vera sorpresa di questo inizio. È un gruppo molto fisico, forte in ogni reparto. Sottil tra l’altro ha trovato il modo di far rendere meglio gli attaccanti. Chi toglierei? Senza dubbio Deulofeu, tra gli avversari più pericolosi».

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