<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Serie A

Hellas, quanti errori là dietro. Baroni studia il rimedio

Il dubbio: con così pochi difensori il Verona può salvarsi?
Marco Baroni
Marco Baroni
Marco Baroni
Marco Baroni


Hai voglia a dire dimentichiamo il Genoa oppure Cagliari. Il solo punto, ne avrebbero potuti arrivare quattro, ricavato non basta a non creare incubi notturni ai tifosi del Verona. Per carità le partite si possono perdere ma non regalare, soprattutto quando una squadra lotta per non retrocedere.


Giovani e riserve

Il peccato originale parte sempre dalla mancanza di fondi. L’approvazione del bilancio del 2023 del Verona ha evidenziato ad esempio, quei 19 milioni di euro del mancato pagamento al Parma di Gilardino. Conoscendo i tempi della giustizia italiana e il rinvio forzato o calcolato di Setti, il conto ora è divenuto salato. A guardar bene in campo, in difesa, da tempo ci vanno le riserve dei vari Rrahmani, Hien, Casale, Kumbulla e Gunter.

Non si può pretendere da un calciatore generoso ma al tempo stesso lacunoso con i «geloni» al posto dei piedi, che non combini guai. Tanto è stoico e attaccato alla maglia del Verona Pawel Dawidowicz, tanto c’entra più o meno sempre nelle marcature avversarie. Nella prima rete del Genoa, ad esempio, aveva sbagliato il movimento e si è ritrovato alle spalle di Ekuban. D’accordo il rimpallo sfortunato è di Lazovic ma lui dov’era? Non che abbia brillato in area di rigore su Vasquez che di fatto non l’ha affrontato. E che dire del tentativo goffo di Coppola? In vantaggio con la palla tra i piedi, ha regalato la rimessa in gioco ai rossoblù da dove è partita l’azione della rete di Gudmundsson. Un po’ la stessa cosa che avvenne con Cabal con la Juve. Pure Tchatchoua non è immune da situazioni simili. Quest’ultimo a Napoli grazie ad un suo errore spianò la strada al gol di «Kvara» o Dawidowicz col Milan. Tutti episodi nei finali o quasi di partita che sono costati almeno sei punti. 

 

Leggi anche
Magnani scuote il Verona: «Il passato ci insegna a lottare»


Cambiare

Il risparmio per le entrate è stato totale a gennaio quando non fu preso l’esperto Manolas. Lui o chi per esso, avrebbero dato una mano concreta almeno nei cambi. La domanda è spontanea. Ma con un batteria così modesta di difensori, dove il solo Magnani ricorda una linea che aveva una certa logica, perchè non cambiare e dare maggior copertura alla difesa? Un centrocampo a 3, a rombo 4-3-1-2 con il vertice volto verso la linea difensiva assicurerebbe più equilibrio tattico alla squadra, più copertura alla linea difensiva e consentirebbe di sganciare più uomini in verticale e sollevare il metodista dalla quantità. Duda non può rincorrere e far girare la squadra. Suslov giovane talentuoso trequartista ora si trova in mezzo a 3 ma con il vertice volto verso l’attacco. Se invece si virasse su un centrocampo a 3 con il metodista vertice basso e coperto ai lati da 2 incontristi-cursori (Serdar–Silva ), Suslov si potrebbe alzare nel rombo alle spalle delle due punte (o di una punta e mezzo, Noslin-Folo ), venendo quindi marcato e non dovendo rincorrere gli avversari in fase passiva.

 

Leggi anche
Baroni: «L'abbiamo buttata via noi. In partite del genere non si possono fare questi errori»


Quattro

Comunque qualcosa va fatto perchè nelle rimanenti 7 partite servono due vittorie e due pareggi per centrare la salvezza senza dipendere dagli altri. Battere Udinese e Salernitana e pareggiare con Fiorentina e Toro. Sembrano queste le finestre più agevoli da aprire ma attenzione perchè pure col Genoa doveva essere una passeggiata...

Gianluca Tavellin

Suggerimenti