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L'analisi del difensore gialloblù

Magnani scuote il Verona: «Il passato ci insegna a lottare»

«L’anno scorso siamo partiti da lontano e con solo una squadra nel mirino salvezza. Oggi è diverso, con molte rivali in ballo»
Giangiacomo Magnani... scruta l'orizzonte dell'Hellas
Giangiacomo Magnani... scruta l'orizzonte dell'Hellas
Giangiacomo Magnani... scruta l'orizzonte dell'Hellas
Giangiacomo Magnani... scruta l'orizzonte dell'Hellas

«L’anno prossimo dove mi vedo? Con la maglia gialloblù addosso. Abbiamo una missione da compiere». Partiamo dalla fine. Giangiacomo Magnani respinge lontano i fantasmi ripresentatisi dopo il ko col Genoa. «Non so che partita ho visto (era in tribuna perché squalificato, ndr), so solo che a me è andata bene a Cagliari quando ho rilanciato sui piedi di Lapadula, a qualche mio compagno no. Siamo noi gli artefici del nostro destino. Abbiamo fatto troppi regali, basta pensare solo alla gara con la Juve. Tocca a noi essere più concentrati».

Il «Magno» rientrerà con l’Atalanta lunedì prossimo. «Nessuno avrebbe mai pensato che noi perdessimo da un Genoa morbido o che il Cagliari battesse l’Atalanta. E l’Empoli che sconfigge il Toro? La verità è che il calcio è imprevedibile. Giornata dopo giornata. Certo che c’è tornata l’ansia, è naturale, ma basta poco per rimettere le cose a posto dipende da noi».

 

Spezia

Il centrale appare meno preoccupato rispetto alla scorsa stagione. «Noi eravamo partiti staccati là in fondo alla classifica. Abbiamo avuto per tutto il girone di ritorno uno stress notevole. Quest’anno non abbiamo mai perso contatto con il resto del gruppo là in fondo. Quando lo Spezia batté il Milan, sembrava finita. Ed invece ci salvammo allo spareggio. Non credo che i nostri rivali siano Sassuolo e Frosinone ma sono ancora dentro pure Cagliari, Udinese ed Empoli. La lotta resterà viva sino all’ultima giornata».

 

Bomber

Non è mai stato un attaccante da troppe reti però alcune volte ha toccato la doppia cifra. Stiamo parlando di Federico Bonazzoli in rete consecutivamente con Cagliari e Genoa. «Non lo scopro certo io» racconta Magnani, «Fede sa lavorare bene dentro e fuori dai sedici metri. Ha grandissime qualità. Ha il suo carattere perché a volte si avvita su se stesso. Mi auguro che continui a segnare».

 

Rigore

Rivedendo la sintesi di Verona-Genoa, c’è l’impressione che il contatto tra Bani e Centonze sia rigore. «A me è parso abbastanza chiaro» rivela Magnani, «però sai a volte dipende dalla dinamica. A San Siro ho subito fallo e hanno dato il rigore ma ho l’impressione che se non fossi caduto in un certo modo, forse, né arbitro né Var sarebbero intervenuti. Il gol di Swiderski? Oggi c’è questo regolamento, domani magari cambierà. Inutile piangersi addosso. Dobbiamo andare avanti».

 

Stanchezza

Purtroppo Duda e Suslov, sempre tra i più positivi da alcune giornate stanno tirando il fiato. Sotto accusa certe convocazioni per incontri amichevoli delle nazionali. «Questo è un argomento complesso» ragiona Magnani, «è chiaro che le squadre medio-grandi hanno rose più lunghe e possono mitigare il disagio per delle partite supplementari dei propri giocatori. Effettivamente si gioca molto ma credo che alla nazionale non si possa dire di no».

 

Bergamo

«L’Atalanta? Forte perché non solo ha dei campioni ma un gruppo consolidato».

Gianluca Tavellin

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