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L'allenatore da record

Hellas, adesso va blindato Tudor. «Futuro? Solo dopo la Lazio»

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Igor Tudor (fotoExpress)
Igor Tudor (fotoExpress)
Igor Tudor (fotoExpress)
Igor Tudor (fotoExpress)

Tra un mese, la verità. «Continuate a chiedermi del mio futuro. Inutile parlarne ora. Rifatemi la domanda dopo la Lazio». La gara con i biancocelesti corrisponde all’ultima giornata di campionato, in programma a Roma il 22 maggio. Un mese per capire. «Ci parliamo tutti i giorni con il presidente Setti e il direttore D’Amico» ha ammesso Tudor nel felice dopo gara di Bergamo. «Ora l’importante è finire».

 

La verità tra un mese.

In mezzo toccherà al Verona blindare Tudor. Con un accordo pluriennale (e questo non è già più un problema), ma anche con un progetto su misura. Ambizioso il giusto per un Hellas ormai in pianta stabile in A (sarà il quarto anno consecutivo), e da parte sinistra della classifica. Tudor ha fatto miracoli. Rivitalizzando subito al suo arrivo una squadra senza identità. Valorizzando giocatori ed un’idea di gioco. Proponendo un calcio spettacolare (forse il miglior Hellas del Millennio da vedere e gustare). E battendo i record di chi è arrivato prima di lui. Igor ha già superato i 45 punti del secondo Juric (’20-’21), e oggi è meno uno dai 49 del primo Ivan (’19-20).

 

Numeri e record.

Nel mirino i 54 punti di Mandorlini, record di sempre della nuova era. In più, c’è differenza sostanziale tra ieri e oggi. Juric era aggressivo e conservativo (sesta miglior difesa dello scorso torneo) mentre Tudor è aggressivo e altamente propositivo (a oggi vanta il terzo miglior attacco della categoria dietro solo a Inter e Napoli). Nelle trenta partite da allenatore dell’Hellas, in sole quattro occasioni Tudor ha visto uscire dal campo i suoi ragazzi senza avere segnato almeno un gol. È successo nelle sconfitte esterne contro Torino (0-1), Juve (0-2) e Inter (0-2). Ed una sola volta in casa, nel pareggio contro il Cagliari (0-0). Il Verona di oggi, con i suoi 58 all’attivo è molto vicino dall’eguagliare il record di gol stabilito dall’Hellas di Luca Toni (62 gol finali) nella stagione 2013-2014. La vittoria di Bergamo, poi, ha rilanciato Tudor (1.6 la sua media punti a partita) nella rincorsa a Mandorlini. Se Igor confermasse questa tendenza nelle ultime cinque gare della stagione potrebbe toccare quota 61 (60.8) punti e schiantare i record precedenti. Un Verona quasi da Europa League.

 

Igor da blindare.

Come farà l’Hellas a tenere Tudor? Un’idea ce l’abbiamo. Trattenere Tony D’Amico, vero demiurgo dell’Hellas. Sacrificare solo uno dei tre tenori (Barak, Simeone e Caprari). Rimpolpare il settore difensivo (con almeno un altro centrale di qualità). Valutare l’opportunità di trattenere un altro anno Casale. Trovare un alter ego di Tameze (capace di abbinare agonismo e qualità tecnica). E mettere a segno un colpo ad effetto per sopperire alla partenza di Barak o Simeone (nel caso del Cholito si tratterrebbe di rinuncia ad esercitare il diritto di riscatto con il Cagliari fissato a 12 milioni di euro). E trovare, anche nel caso di Lazovic, una valida alternativa sulla corsia di sinistra. Retsos, Cancellieri e Praszelik restano scommesse da vincere.

Simone Antolini

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