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Tokyo 2020

Ciclismo, i quattro dell'inseguimento volano in finale e fanno un nuovo record

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Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna a Tokyo2020 (foto Bettini)
Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna a Tokyo2020 (foto Bettini)
Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna a Tokyo2020 (foto Bettini)
Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna a Tokyo2020 (foto Bettini)

«Siamo dove volevamo essere. Ora testa alla finale», sono le dichiarazioni del ct Marco Villa, al termine della semifinale all'Izu Velodrome di Tokyo2020 di questa mattina. Il suo quartetto, Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna, ha magistralmente condotto la gara, tornando ai vertici di questa specialità dopo 25 anni. La Federciclismo tocca il cielo con un dito nell'inseguimento a squadre uomini, che torna sul tetto del mondo, e nel primo turno del torneo olimpico, contro la Nuova Zelanda, stampa il nuovo record (3'42"307) completando un inseguimento di oltre 20 anni (a Manchester 4'00"958 il 31 agosto del 1996).

Il lavoro degli azzurri punta all'oro domani, alle ore 11.06 italiane (diretta Rai2 e Discovery), avversaria la Danimarca favorita della vigilia, regina della specialità ed ex detentrice del record del mondo, ma che poteva compromettere la gara dopo che il primo componente del trenino ha urtato contro l'ultimo componente del terzetto britannico, finendo a terra entrambi. La Giuria ha confermato il vantaggio della Danimarca.

«Non ci sono commenti, il tempo realizzato parla da solo: stratosferico», dice il ct Villa. «Sono ragazzi fantastici, che hanno costruito qualcosa di importante, superando anche momenti difficili. Adesso guardiamo a domani: sappiamo che ci sarà bisogno di un'altra grande prova, ma siamo abituati e consapevoli dei nostri valori».

 

Brave anche le ragazze del quartetto dell'inseguimento femminile: limano il record italiano a 4'10"063, Letizia Paternoster, Elisa Balsamo, Rachele Barbieri e Vittoria Guazzini hanno lottato per un sesto posto finale. Ha vinto la Germania che ha battuto la Gran Bretagna e corso in 4'04"242. Il ct Dino Salvoldi ha lavorato su di un gruppo molto giovane, con un'età media di 22 anni, che a Parigi 2024 potrà recitare un ruolo di primo piano. «Dispiace il sesto posto, con l'Australia abbiamo perso la quinta piazza per distrazione. Nel complesso sono soddisfatto», ha detto. 

Anna Perlini

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