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eccellenza

Montorio bello e possibile, oggi è tra le «big»: «Lavoro ed equilibrio»

I ragazzi di mister Cherobin viaggiano tre le big del torneo. E il club vive oggi il momento più alto della sua affascinante storia
Terzo in classifica Michele Cherobin tecnico del Montorio
Terzo in classifica Michele Cherobin tecnico del Montorio
Terzo in classifica Michele Cherobin tecnico del Montorio
Terzo in classifica Michele Cherobin tecnico del Montorio

Lavoro ed equilibrio. Per il presente, per la storia. Montorio fa quadrato per il grande obiettivo di primavera: centrare un piazzamento ai play-off d'Eccellenza. La classifica di oggi apre allo scenario più roseo: terzo posto a quarantun punti, a meno tre dal Mestrino secondo.

Il Montorio non era mai stato così in alto: traguardo volante che strappa un sorriso e alimenta il senso di un'ambizione divenuta col tempo legittima.

«Il piazzamento di oggi deve essere uno stimolo ed una responsabilità», il valore attribuito al terzo posto dal tecnico Michele Cherobin. «Faccio una considerazione: io non sono mai stato terzo in Eccellenza, così come molti miei giocatori. Siamo tutti protagonisti di una scommessa. Lavoro ed equilibrio sono le condizioni per provare a vincerla».

Riflessioni

Cherobin, al solito, propone riflessioni filtrate da un consapevole senso della misura. Letture dettate dall'indole come da un lungo vissuto in panchina, dov'è stato protagonista in quattro categorie diverse, dalla Seconda all'Eccellenza. Tra i pensieri in divenire c'è spazio pure per l'autocritica. «Ogni volta che costruiamo un filotto utile, al momento del salto di qualità cadiamo in errori evitabili o d'approccio alla partita», la puntualizzazione del tecnico.

«Contro l'Albignasego abbiamo pareggiato una partita già vinta. Ci mancano almeno 4-5 punti per mancanze nostre. La maturità nel gestire determinate situazioni costruisce la continuità di risultati. Quella che ha il Vigasio, per dire. Noi ci dobbiamo lavorare», la valutazione di Cherobin.

L'evoluzione del Montorio

Squadra che ha saputo acclimatarsi all'Eccellenza per poi erigersi a outsider con ottime credenziali. Progressione figlia del lavoro di tutta la società, da anni impegnata in una costante opera di miglioramento, partendo dalle strutture per finire alle figure professionali operative al suo interno.

«Condivisione e cultura del lavoro descrivono l'identità della società Montorio Calcio», la descrizione del tecnico. «Quanto più apprezzo è la capacità di migliorarsi senza mai fare il passo più lungo della gamba. C'è un enorme lavoro di squadra dietro le quinte. Per questo abbiamo il dovere morale di garantire il massimo impegno in questa fase decisiva della nostra stagione».

Su misura

Col passaggio al 4-3-3 il Montorio ha trovato il vestito adatto ad ogni evenienza. Svolta avvenuta nel tempo, non senza difficoltà, dopo un inizio col 3-5-2 e certezze che tardavano ad arrivare. «Il mercato del Montorio è sempre fatto di ritocchi, mai di rivoluzioni», riavvolge il nastro Cherobin. «Ma è indubbio che quest'estate siano state fatte operazioni di rilievo. È cambiata quasi metà squadra, sono cambiati gli equilibri assieme alle caratteristiche dei giocatori. Passando a 4 dietro abbiamo trovato solidità, col tridente sfruttiamo il nostro potenziale offensivo. L'uomo simbolo? Vado sul sicuro: Luca Lavagnoli, esempio per tutti i compagni».

Sarà un finale di stagione ad alto voltaggio emotivo. Quasi un rito di passaggio per salire al salotto nobile d'Eccellenza e, con la stilografica, scrivere la pagina più ricca di quarantanove anni di calcio a Montorio. «Siamo qui per questo. Dipende da noi: possiamo essere protagonisti del nostro destino. Avere equilibrio sarà decisivo. Crediamoci insieme». Parola di Cherobin.

Riccardo Perandini

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