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dopo 10 mesi di assenza

Viviani: «Morivo dalla voglia, sono ancora qua». Torna a sventolare la «bandiera» del Caldiero

Il centrocampista, una delle bandiere della società termale, si era infortunato lo scorso 6 marzo nella gara interna contro l'Arzignano
Luca Viviani, centrocampista del Caldiero (foto Roby)
Luca Viviani, centrocampista del Caldiero (foto Roby)
Entrata in campo e punizione sul palo

290 giorni. Conti alla mano quasi 10 mesi. È durata davvero tanto l'assenza dal terreno di gioco per Luca Viviani. Il centrocampista del Caldiero, una delle bandiere della società termale, si era infortunato lo scorso 6 marzo nella gara interna contro l'Arzignano.

Rottura del piatto tibiale e conseguente intervento chirurgico. Lunghi mesi di rieducazione. Sabato scorso la prima convocazione nel match con la Clodiense seguito però dalla panchina. Infine il ritorno in campo a San Martino di Lupari nel blitz vincente contro la Luparense.

Una manciata di minuti con punizione calciata a freddo che si è stampata sul palo per il possibile tris dei termali. «Sarebbe stato troppo - sorride Luca - l'importante è stato tornare. Ne avevo una voglia terribile. Vorrei ringraziare in primis tutta la mia famiglia che mi ha riaccolto a casa quando non potevo nemmeno camminare. Ringraziamenti vanno poi a Lorenzo (Zerbato, capitano del Caldiero ndr) e a Ilaria che per me sono come fratelli, a Filippo, Giovanni, Nicolò, Pietro, Giulia, loro sanno quanta fatica ho fatto e, indubbiamente, al presidente e tutta la società Caldiero e tutto lo staff e infine a me perché ce l'ho messa tutta, all'inizio sembrava dovessi smettere di giocare e invece sono ancora qua».

Sandro Benedetti

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