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Atletica

Emma, record del mondo nei 200 a 90 anni: il video. «La corsa è l'energia delle mie giornate»

di Anna Perlini
L'intervista a Emma Maria Mazzenga, classe 1933, tesserata per Atletica Insieme Verona
Emma Maria Mazzenga mostra il suo ultimo record
Emma Maria Mazzenga mostra il suo ultimo record
Il record di Emma Maria Mazenga (video Fidal Veneto)

La novantenne più veloce del mondo si chiama Emma Maria Mazzenga. Padovana classe 1933, è tesserata per Atletica Insieme Verona e per gli allenamenti segue le tabelle di Daniele Aloe responsabile master per il club del presidente Adriano Brentegani. Parlarle insieme viene voglia di infilarsi le sneaker e andare a correre.A guardare con che eleganza conclude il giro di pista del record sembra che tutto sia possibile. E che l’anagrafe non abbia limiti.

Ma se Emma Maria Mazzenga ha stabilito il nuovo record mondiale sui 200 metri Indoor per la categoria W90 correndo in 54.47, è perché c’è del dna nel suo corpo che non tutti possono vantare. Il precedente primato (1:00.72) della canadese Olga Kolteko durava da 13 anni, lo ha demolito dopo essersi ripresa da un infortunio che l’ha bloccata per quattro mesi.

Emma Maria Mazzenga mostra il suo ultimo record
Emma Maria Mazzenga mostra il suo ultimo record

Emma, l’età non ha limiti.
«L’emozione che mi dà una gara, l’adrenalina che mi lascia ogni allenamento sono pura energia delle mie giornate. Ogni mattina vado a camminare o mi alleno, mi segue l’amica Rosa (Marchi over 60) che è responsabile del settore Master della Fidal Veneto. Ho un’esperienza trentennale ma amo la compagnia».

Che emozione le ha dato il record?
«Non nascondo che me l’aspettavo. Sapevo che se tutto andava dritto e non inciampavo l’avrei migliorato. Conto di abbassarlo ulteriormente il prossimo febbraio ai campionati italiani master, magari scendendo sotto i 50. Sono reduce da un infortunio, ho ripreso a spingere da poco, con i prossimi allenamenti dovrei essere pronta per gli Europei in Polonia».

Andrà guidando la sua 500?
«No, quella mi serve per girare per Padova o stare nelle vicinanze. C’è sempre Rosa che come me ama gareggiare fra i master e mi accompagna. Logicamente tutte le spese, trasferte o iscrizioni alle gare, sono a mio carico, ma lo faccio volentieri, sono tutte occasioni per conoscere persone nuove, confrontarmi con gli altri».

Sentirsi viva. Ha sempre fatto atletica?
«Ho iniziato all’università con il Cus Padova dal ’56 al ’61, gareggiavo nei 100, 200, 400 e qualche volta 800 metri. Il mio piazzamento migliore è stato un quarto posto agli assoluti di Roma. Nel ’63 mi sono sposata, ho ripreso nel 1986 insieme con le compagne di un tempo».

Ed è entrata nell’Atletica Insieme del presidente Adriano Brentegani
«All'inizio mi allenava Franco Sommaggio che è stato atleta azzurro e poi tecnico del mezzo fondo, scomparso nel 2015 ho seguito Rosa che si allena con Daniele Aloe del master di Bussolengo, ma mi sposto poco e preferisco stare vicino a casa, indoor quando c’è freddo, allo stadio Colbachini d’estate».

La sua giornata tipo? Segue una dieta particolare per stare al top?
«Rinuncio solo alla bicicletta ma salgo sulla cyclette quando piove e durante l'infortunio. Mi alleno, riordino casa, mi dedico alla lettura, guardo la tivù e i social, ascolto la radio, vado al cinema, visito mostre, amo stare fra la gente. Sono rimasta vedova 40 anni fa, ho un figlio e una figlia, e un nipote di 20 anni e tutti hanno i loro impegni».

 

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