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Basket in carrozzina

Cristian, che regalo inaspettato. «La mia nuova... Ferrari»

L'associazione Il Sorriso di MaVi ha donato una nuova carrozzina a Benedetti dell'Olympic
Cristian Benedetti, Andrea Arbetti e i rappresentanti dell’associazione MaVi
Cristian Benedetti, Andrea Arbetti e i rappresentanti dell’associazione MaVi
Cristian Benedetti, Andrea Arbetti e i rappresentanti dell’associazione MaVi
Cristian Benedetti, Andrea Arbetti e i rappresentanti dell’associazione MaVi

Nel basket in carrozzina, è la carrozzina l’unico mezzo per giocare. Lo sa il Sorriso di Mavi che all’Alitrans Olympic Basket ne ha donato una seconda, lo sa Cristian Benedetti che dall’associazione impegnata dal 2016 nello sviluppo di progetti di inclusione sociale a favore di giovani con disabilità o difficoltà socio-economiche, ha ricevuto la “quattroruote” con cui è certo, segnerà di più.

«Rispetto a quella che usavo in precedenza, questa è una Ferrari», afferma Benedetti, che ha sempre amato il basket ma ha iniziato a fare sul serio in questa stagione, e ora con una carrozzina su misura e specifica per la disciplina, sogna la serie A. 31anni, il 25 novembre del 2018 fu vittima di un bruttissimo incidente, la sua Panda si scontrò con un suv e riportò fratture multiple, rimanendo in coma alcuni mesi. Nell’ultima fase della rieducazione funzionale al Centro don Calabria trova un volantino che pubblicizzava il basket in carrozzina, prova l'effetto della palla sul parquet ed è un colpo di fulmine. «Masticavo di basket con mio fratello Francesco, ex giocatore e allenatore. Ricordo che al primo allenamento sudai tantissimo e mi divertii un sacco, poi incontrai Michele Zilli ed entrai in squadra. Tra il primo palleggio e questa stagione ci sono stati vari intoppi: lockdown, nuove operazioni, salite e discese, qualche amico su cui credevo che mi ha girato le spalle, altri non vedevano più in me il Cristian con cui passavano le serata, poi il nuovo lavoro, e la voglia di basket nonostante una carrozzina un po’ complicata».

Matteo Mazzucco, fondatore dell’associazione veronese dalle iniziali di Maria Vittoria, compagna di classe morta per un incidente stradale, ha atteso la gara dello scorso week end che l’Alitrans Olympic (serie B) ha perso di un soffio (42-45) con il Riviera, per celebrare la consegna della carrozzina, la seconda dopo quella donata a Andrea Arbetti che fu vittima di un incidente in bmx. «Ha le ruote convesse, è leggera, su misura, con i parapiedi e il cinturino che salva nei contrasti, e la seduta che permette di girare il tronco. Insomma, una Ferrari», con cui accelera i processi di recupero funzionale. «Insieme alla fisioterapia, il basket mi ha rafforzato muscolarmente e riesco a camminare tratti sempre più lunghi senza il sostegno delle stampelle. Miglioramenti che non mi aspettavo, per questo aggiustando il tiro e migliorando in difesa chissà non riesca ad avvicinarmi alla serie A».

Cristian ha scelto l’Olympic, e Mavi ha scelto lui. «Un investimento tutto per me, penso che il prezzo si aggiri intorno ai 2 mila euro; ringrazio Matteo Mazzucco, come il presidente dell’Olympic Saverio Pellegrino e a tutti i miei compagni: mi sentivo perso e con loro ho ritrovato piacere di stare in gruppo».

Anna Perlini

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