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Armenia e Led Zeppelin per il piano di Hamasyan

Al Teatro Romano Tigran Hamasyan sarà sabato in concerto a Verona
Al Teatro Romano Tigran Hamasyan sarà sabato in concerto a Verona
Al Teatro Romano Tigran Hamasyan sarà sabato in concerto a Verona
Al Teatro Romano Tigran Hamasyan sarà sabato in concerto a Verona

È stato incoronato dalla critica internazionale come una delle rising star del firmamento jazzistico quando aveva solo vent’anni e oggi è certamente un nome noto a tutti gli appassionati del jazz contemporaneo. È il pianista armeno Tigran Hamasyan, che sabato alle 21,15 sarà al Teatro Romano alla testa del suo trio, per il penultimo appuntamento con Verona Jazz 2023 organizzato dal Comune di Verona con Eventi. Nel suo stile si riconoscono la padronanza del linguaggio jazzistico moderno, una perizia virtuosistica sorprendente, ma anche un rispetto enorme per la tradizione del suo paese, da sempre una delle sue grandi fonti di ispirazione assieme al rock progressivo e ai Led Zeppelin di cui dice di essere un grande appassionato sin da quando li ascoltava da piccolo. Tra i suoi modelli di riferimento, in una intervista di dieci anni fa, ha citato la musica popolare e tradizionale armena, John Coltrane, ma anche Prokofiev e Shostakovich. Nato nel 1987 in Armenia Hamasyan si è fatto conoscere ancora ragazzino quando nel 2000 ha partecipato al festival jazz di Yereven, accanto ad alcuni dei grandi nomi del jazz internazionale (Chick Corea, Avishai Cohen, Jeff Ballard) ed è lì che ha incontrato Stephane Kochoyan che ha poi giocato un ruolo centrale nel presentare e promuoverlo sulla scena jazz europea. A partire dal 2001 Hamasyan è stato invitato a partecipare a numerosi festival in Francia, dove ha suonato insieme a Philip e Christophe Le Van, dove ha conosciuto Wayne Shorter, Herbie Hancock, John Mc Laughlin, Joe Zawinul, Danilo Perez, John Patitucci, e dove si è esibito con Pierre Michelot e Daniel Humair. A partire dal 2003- quando si è trasferito con la famiglia di origine a Los Angeles- ha fatto incetta di alcuni dei più ambiti premi riservati ai giovani talenti del jazz: terzo posto al Martial Solal International Jazz Piano Competition, primo posto e premio del pubblico al Montreux Jazz Piano Competition, terzo posto al Moscow International Jazz Piano Competition, primo premio all’ottava Monaco Jazz Soloist Competition e poi il Thelonious Monk Award consegnatoli da una giuria presieduta da Herbie Hancock. Nel concerto al Teatro Romano presenterà i suoi due ultimi lavori per la Nonesuch, “The call within”, uscito nel periodo della pandemia, e “StandArt” uscito nell’aprile 2022. Nel primo disco lirismo, ritmiche sferzanti ed elettronica si danno il cambio in un lavoro tutto sommato eterogeneo e molto moderno; invece, nel secondo rilegge a suo modo una serie di standard (tra cui “I didn't know what time it was", "Softly, as in a morning sunrise" e "Laura") interpretati alla testa di una formazione di stelle del nuovo jazz americano con ospiti d’eccezione quali Joshua Redman, Ambrose Akinmusire, Mark Turner. Oltre a questi due lavori la sua discografia conta altri otto titoli pubblicati tra il 2009 e il 2017. Assieme a Hamasyan sul palco del teatro scaligero ascolteremo Mark Karapetian al basso elettrico e Arthur Hnatek alla batteria. I biglietti in prevendita sono disponibili nel circuito Ticketone ma si possono anche acquistare all’ingresso del Teatro Romano. •.

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