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dal 19 marzo al 16 giugno

La lampada di Milo illumina la mostra «Visi» in omaggio ad Alessandro Mendini

Rieditata dalla società benefit veronese Codiceicona
La Lampada di Milo del 1988
La Lampada di Milo del 1988
La Lampada di Milo del 1988
La Lampada di Milo del 1988

Inizia oggi e durerà fino al 16 giugno l’esposizione «Visi», ospitata dalla Biblioteca Maninca Lunga della Fondazione Cini di Venezia per omaggiare il grande architetto e designer italiano Alessandro Mendini, scomparso cinque anni fa.

Alla mostra contribuisce anche la società benefit veronese Codiceicona, nata per dare una seconda vita ai pezzi-simbolo del design italiano del Novecento che con il tempo sono stati dimenticati, perché usciti di produzione. Lo fa con una creazione emblematica tra quelle di Mendini, la Lampada di Milo del 1988: una struttura in acciaio verniciato composta da un cono tronco dal quale fuoriesce un cilindro, che ne contiene un secondo, con un anello posto al vertice, al di sotto del globo vitreo, che sostiene la maschera che riduce parzialmente l’effetto luminoso e illuminante.

Codiceicona (vincitrice lo scorso dicembre a Milano del premio «Etica nel sociale e nel lavoro» al Festival dell’Etica dell’Associazione culturale Plana) l’ha rieditata nel 2020, nel rispetto della forma estetica e con particolare attenzione alla ricerca dei colori originali e all’aggiornamento degli apparati tecnologici. A Venezia, di questa creazione sarà esposto non soltanto il manufatto, ma anche il gruppo di disegni preparatori.

Il tutto secondo quel percorso che, come spiega l’amministratore delegato di Codiceicona, Nicola Fiorato, si fonda «non solo sul rimettere in produzione oggetti indimenticabili, scelti con il contributo del nostro comitato scientifico e affidati ad artigiani di talento, ma sull’attestarne l’alto profilo culturale».

L’esposizione «Visi», curata da Aldo Colonetti e dall’Archivio Alessandro Mendini, è a ingresso libero su prenotazione. Sono esposti 13 oggetti e sei disegni, tutti realizzati fra il 1987 e il 2018 e focalizzati sulla potenza del corpo, con il volto a fare da focus. 

Laura Perina

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