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fino al 2 maggio

«Italiani nelle SS», in Sala Birolli la mostra che sfata un mito

Il Circolo Carlo Levi / Filef di Berlino l’ha realizzata in collaborazione con Aned Verona per far luce sul ruolo dei soldati italiani che dopo l’8 settembre 1943 si arruolarono volontariamente nelle SS tedesche
In Sala Birolli la presentazione della mostra «Italiani nelle SS», visitabile fino al 2 maggio (Perina)
In Sala Birolli la presentazione della mostra «Italiani nelle SS», visitabile fino al 2 maggio (Perina)
In Sala Birolli la presentazione della mostra «Italiani nelle SS», visitabile fino al 2 maggio (Perina)
In Sala Birolli la presentazione della mostra «Italiani nelle SS», visitabile fino al 2 maggio (Perina)

È stata inaugurata ieri, 19 aprile, e si può visitare fino al 2 maggio la mostra "Italiani nelle SS: autori/esecutori 1943-1945", allestita nella Sala Birolli di via Macello nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Liberazione.

Il Circolo Carlo Levi / Filef di Berlino l’ha realizzata in collaborazione con Aned Verona e con il patrocinio del Comune di Verona per puntare i riflettori su un tema poco esaminato, ovvero il ruolo dei soldati italiani che dopo l’8 settembre 1943 si arruolarono volontariamente nelle SS tedesche.

«Militi della Repubblica Sociale Italiana, Legione SS italiana, Italiani nelle Waffen SS tedesche e le loro terribili azioni sul territorio italiano sfatano definitivamente il mito, spesso richiamato anche relativamente al periodo critico del Ventennio fascista, della categoria vaga e indifferenziata degli “italiani brava gente”», spiega Gianfranco Ceccanei, presidente dell’Associazione Carlo Levi, che da anni approfondisce l‘interazione tra il fascismo italiano e il nazionalsocialismo tedesco.

La mostra è divisa in tre sezioni

La prima riguarda la Legione SS italiana, la seconda analizza la presenza degli italiani nelle Waffen SS tedesche, mentre la terza, sull’esempio della vicenda umana del partigiano italo/sloveno Riccardo Goruppi, tratta il tema della deportazione degli oppositori e dei civili nel Terzo Reich.

Dell’esposizione fa parte anche la videointervista di Tanino Bellanca a Goruppi, scomparso nel 2021, all’età di 94 anni, nella quale il partigiano, sopravvissuto alla deportazione nei lager di Dachau e Leonberg, racconta dell’arresto e dell’interrogatorio nel comando centrale della polizia di sicurezza tedesca delle SS a Trieste in cui militavano anche italiani. 

Laura Perina

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