Da un letto di ospedale al movimento in acqua, dal tripode al bastone e poi via, ad allungare il percorso giorno per giorno per realizzare, due anni fa, il sogno del Giro del Garda a piedi e tra giugno e luglio avviarsi Sul cammino dei 7 vulcani oltre la disabilità: è il titolo dell'incontro di stasera, mercoledì 20 marzo, alla chiesa della Disciplina di Tregnago, e al tempo stesso la sintesi della storia di Simone Casarotto.
“Lupin”, perché tutti lo chiamano così, è un quarantacinquenne di Monteforte d’Alpone che nel 2001 fu vittima di un gravissimo incidente stradale: ai due anni trascorsi senza poter camminare, Lupin ha opposto la determinazione di uno sportivo che ha trasformato la riabilitazione iniziale nell’imperativo «mai mollare, mai lasciarsi andare, spingere sempre. L'importante è continuare ad andare avanti!».
A correre non ci riesce e allora vai di cammino, la Madonna di Chiampo, le Tre cime di Lavaredo, Novezza, la Bolca-Bolca e il Fraccaroli, il Carega e Revolto ogni tre per due, le 46 ore al fianco del compagno di passo Mauro Regalin per coprire i quasi 192 chilometri attorno al Garda. L’estate scorsa si è avventurato lungo i 97 chilometri (dislivello positivo massimo di 1200 metri) del Cammino dei 7 vulcani disegnato dall’associazione Vestenastock Aps: San Giovanni Ilarione-Vestenanova, da qui a Bolca per poi proseguire fino a Durlo e salire a Campofontana da dove spostarsi a Ca’ del Diaolo e ritornare a San Giovanni Ilarione.
Un’avventura vissuta con l’immancabile Mauro e con Denis Civiero (coi quali ha pure fatto nascere il gruppo Gli amici del Carega)e ritmata dal suo «Kalipè, il detto himalayano che comanda passo lento e corto», spiega Lupin: abbastanza per convincere il Cai di Tregnago ad invitare il trio per raccontare la loro impresa con la serata pubblica, e ad ingresso libero, che comincia alle 20.45. Ad introdurla Andrea Pasqualini mentre a Gianni Confente è affidata la presentazione di percorso e vulcani: poi, spazio all’esperienza e soprattutto alle emozioni dell’inarrestabile trio.